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domenica 15 giugno 2014

Da Cucchi a Repice, da Marchisio a Marchisio

#tuttoilcalcioblog
di Marco D'Alessandro - Per un cerchio magico che si chiudeva, uno che può dichiararsi aperto. Notti magiche, perché l'azzurro a Manaus ha brillato e ci ha regalato quell'emozione che stavamo aspettando, misto all'entusiasmo tipico della Nazionale che si è fatta attendere, come suo solito.
Riccardo Cucchi ha lasciato a Perugia, con un gol di Claudio Marchisio, l'ultimo da narratore azzurro. Francesco Repice viene battezzato, guarda un po', sempre dal numero 8. Incroci e destini,
come Marco Tardelli che azzarda un pronostico: l'Italia vincerà 2-1 e segnerà Marchisio, con i fluidi che passano tra Maestro ed Allievo (e ci piace ricordare come il primo illustre parere sul confronto tra passato e presente arrivò da Stefano Borgonovo, quando vide il centrocampista piemontese scorrazzare giovane). Storie come quella triste di 365 giorni fa, che impedì al neo-radiocronista azzurro di poter seguire accanto a Cucchi le sorti della squadra. Lo aveva colpito il profondo lutto della scomparsa del caro padre, una volta giunto al Maracanà: "Allora, il 14 giugno dello scorso anno ero qui in Brasile e in quella notte seppi che anche mio padre mi aveva lascato. Il 14 giugno di un anno dopo mi trovo inaspettatamente a raccontare la Nazionale italiana al mondiale sempre qui in Brasile e 'batto' l'Inghilterra 2 a 1. Allora, ci devo credere o no che i miei due vecchi sono sempre accanto a me?", ha scritto un commosso Francesco Repice sulla sua pagina Facebook, a caldo.
Fu sostituito da Daniele Fortuna. Destino ha voluto anche che la coppia del gol Cucchi-Repice, in terra brasiliana, non potesse andare oltre ad un amichevole con Haiti. Riccardo Cucchi è in studio, a Saxarubra, ad allenare la sua impeccabile squadra di professionisti che sta giocando d'attacco una partita che i dirigenti hanno costretto al modulo difensivo.
Francesco si ritrova a debuttare al Mondiale affianco a Tonino Monaco, con un testosterone altamente esplosivo e una voglia di spaccare il mondo che, inevitabilmente, lo conduce anche a strafare in qualche tratto della sua radiocronaca. Più che mai comprensibile, perché è il debutto col debutto dell'Italia in un Mondiale, con una partita viso a viso con gli inglesi dove stavolta Guidobaldo Maria Riccardelli non si è messo di mezzo, senza che i vetri delle finestre siano state messe in pericolo dopo il palo di Candreva. Diciamo subito che però non ci pare opportuno confrontare l'ultimo Cucchi al primo Repice. E' fin troppo evidente che l'esperienza faccia tutta la differenza di questo mondo sull'aplomb e i toni.
Inghilterra-Italia 1-2 è stata la partita più avvincente del Mondiale, fino ad ora. Repice è carico a pallettoni già dall'ultima ricognizione dei giocatori, figuriamoci quando suona l'inno di Mameli. L'entusiasmo lo porta a esagerare nella linea tifosa in due circostanze in cui reclama vigorosamente un rigore e un fuorigioco a danno nostro, salvo essere smentito. La grande foga liberatoria del momento in cui quel pallone entrava nel sacco, lo porta a dimenticarsi di ribadire e scandire minuto e punteggio. Perdoniamo volentieri e ci emozioniamo insieme, ed alla grande. Abbiamo segnato noi. C'era troppa voglia di vedere segnare Mario Balotelli, sul quale Francesco ha sempre creduto con estrema convinzione. Dal "Mario l'ha messa!" di Italia-Irlanda 2-0 e il primo gol agli Europei, all'inversione di soggetto e predicato: "L'ha messa Mario!". Il momento non è sfuggito a dei media brasiliani, come nel caso di "Globo", con tanto di traduzione: "Com Darmian pela direita, viu a posição de Candreva, imediatamente passou, Candreva driblou, cruzou na segunda trave e Balotelli! Balotelli! A fera Mario! A fera Mario! O primeiro gol de Mario numa Copa! Estamos de novo na frente, no quinto minuto, Mario Balotelli, de cabeça, num canto vazio, ninguém com ele no alto. Uma pintura de Antonio Candreva, com a parte interna do pé cruzou até o segundo poste e o nosso centroavante não perdoou, estamos de novo na frente e estamos graças ao Super Mario Balotelli". Godiamoci questa bella impresa e vediamo di fare in modo che Costa Rica non ci riporti i piedi a terra.


Pollice verso per un'intervista di Giulio Delfino prima della partita, a Radio Crc: "Se stasera Balotelli dovesse giocare male, è ovvio che Prandelli avrà così tutte le giustificazioni per lanciare Insigne e Immobile, io sono convinto che lui non voglia creare delusioni e musi lunghi ma che abbia già in mente di dare spazio ai due Napoletani. A questo punto spero che l’Italia pareggi e Balotelli giochi male per vedere Insigne e Immobile alla prossima.“ Sperando che i siti web che hanno effettuato la trascrizione abbiano sentito male.

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