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mercoledì 14 giugno 2017

La posta di Tonino Raffa - Puntata 19

#tuttoilcalcioblog
Torna per un'altra puntata la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it

La prima domanda arriva da un conterraneo. E' esagerato parlare di miracolo Crotone?
Se ricordiamo la situazione di classifica del mese di marzo, direi che non è esagerato e si può parlare di miracolo. L'Empoli aveva otto punti di vantaggio sul Crotone. Se analizziamo a fondo la rimonta, invece, direi che niente nel calcio è possibile con la sola mano divina. La salvezza è stata un capolavoro, frutto di sacrificio, applicazione, convinzione e di umiltà. Le componenti sono state queste. Non trascurerei, infine, la spinta notevole del pubblico. Un bravo a Davide Nicola, al Ds Ursino e alla società. Tutti hanno remato nella stessa direzione.

Come giudichiamo la stagione della Juventus?
Non è da dieci in pagella, ma da nove e mezzo. Per una maledizione che è scattata per la settima volta su nove finali, non è arrivata la Coppa dalle grandi orecchie. Ma il sesto titolo consecutivo e l'ennesima Coppa Italia, fotografano l'ottimo lavoro della società e di Massimiliano Allegri. Non dimentichiamo la stagione brillante e il gioco espresso dalle più immediate inseguitrici, Roma e Napoli. I loro punteggi finali (87 e 86) sono da media scudetto.

Come giustifica quanto successo nel secondo tempo di Real Madrid-Juventus?
Bisogna capire cosa è avvenuto nell'intervallo, quale meccanismo si è inceppato e se il crollo prima di essere fisico è stato mentale. Detto questo, onore al Real che ha ampiamente meritato la vittoria. La Juve si è molto avvicinata alle grandi rivali europee. Ma non tutto il gap è ancora colmato. Direi che a Cardiff, nella ripresa, la differenza di valori è emersa soprattutto a centrocampo (senza nulla togliere a un grandissimo finalizzatore come Cristiano Ronaldo). Il Real ha Modric, Isco, Casemiro, Asenzio e via dicendo. La Juventus, in quel reparto, ha perso in due anni Pirlo, Vidal e Pogba. Allegri ha poi dovuto far fronte all'infortunio di Marchisio e non sempre ha potuto disporre di Khedira e Pjianic al massimo della forma. Qualche volta è stato costretto a rimediare con Sturaro, Rincon e Lemina. La differenza si è vista. Non dimentichiamo, infine, che Zidane si è potuto concedere il lusso di far partire dalla panchina Bale e Morata. Nessuna squadra può disporre al momento di una così straordinaria ricchezza di alternative.

Quale è la squadra da cui dobbiamo aspettarci una stagione 2017-2018 stellare?
E' presto per pronunciarsi. Il mercato è ancora in pieno svolgimento. Impressiona l'attivismo del Milan che ha ingaggiato Musacchio, Kessie e Ricardo Rodríguez, ha messo nel mirino Biglia, l'atalantino Andrea Conti e il cannoniere granata Belotti. Fassone e Mirabelli avrebbero voluto convincere Morata, per il quale tuttavia sono scattate le sirene del Manchester. La Juve risponderà con innesti mirati : ha già acquistato Schick dalla Samp e ha in canna qualche altra operazione per migliorare il reparto centrale. Quanto all'Inter, dopo l'arrivo di Spalletti, si appresta a ...saccheggiare l'organico della Roma. Ma si muoveranno bene anche le altre, come il Napoli, la Lazio e la Fiorentina. Spero che il prossimo possa essere un campionato ancora più equilibrato.

Benevento, Spal ? E' la provincia operaia che conquista la Serie A?
Sì, anche nel calcio qualche volta (parafrasando il titolo del film di Elio Petri del 1971) la classe operaia va in paradiso. La loro favola somiglia molto a quelle del Carpi e del Frosinone di qualche anno fa.

Come è stata gestita la fine della carriera da romanista di Francesco Totti?
Non bene. Doveva essere gestita meglio dalla società. Fare chiarezza con largo anticipo serve a scongiurare situazioni antipatiche. Questo non è avvenuto. Ma succede quando il vertice è in America e la squadra è in Italia. Totti resta un grandissimo e , di fronte alla sua carriera e alla sua fedeltà alla maglia, bisogna solo inchinarsi. Ma Spalletti non è un allenatore sprovveduto, lo dimostrano i risultati. Un vero peccato l'epilogo con i fischi.

Lei ha mai seguito il Giro d'Italia? Se sì che ricordi ha? Se no come commenta il grande trasporto emozionale della storia di Michele Scarponi?
il Giro d'Italia no, ma qualche classica in linea sì. Ho grandi ricordi del Giro della Provincia di Reggio Calabria, una corsa internazionale nel cui albo d'oro c'è tutta l'epopea del grande ciclismo. Peccato che non si svolga più dal 2008. La vicenda Scarponi ha lasciato tutti con il cuore a pezzi. Nella recente edizione della corsa rosa, non c'è stata una sola tappa nella quale il pubblico e le istituzioni locali non abbiano ricordato il povero Michele. Voglio sperare che questa pagina di dolore immenso insegni qualcosa a tutti.

(Luigi da Milano) Che cosa fa Tonino Raffa dopo l'addio alla Radio? E' ancora davanti a qualche microfono?
Posso rispondere tranquillamente a Luigi e ai tanti altri amici che me lo chiedono. Dopo tredici anni nella carta stampata e trentadue in Rai, l'anagrafe mi ha battuto una mano sulla spalla per ricordarmi che dovevo restituire la ...linea allo studio. Ho chiuso con soddisfazioni che a inizio carriera non avrei mai immaginato. Non ho accettato nessuna proposta e non sono davanti ad alcun microfono. La Radio è stata la mia seconda famiglia (per molto tempo, forse, anche la prima), mi ha consentito di fare il lavoro più bello (che poi era quello che sognavo fin dall'infanzia) e sarebbe quasi un tradimento fare altre scelte dopo la pensione. Mi sento con i vecchi colleghi, mi sposto spesso, vado in Toscana da mia figlia che mi ha regalato l'anno scorso uno splendido nipotino, accetto qualche invito in occasione di eventi sportivi e mi tengo aggiornato.

Lei ha seguito grandi eventi? In questo periodo storico legato molto alla paura ha mai avuto situazioni critiche?
Sì, una volta. Fu nel 1996, ai Giochi di Atlanta, in occasione dell'attentato al parco Olimpico (un morto e alcuni feriti). Il centro stampa era nella stessa area e ci fu un fuggi fuggi generale. Fu una prova impegnativa per tutti gl'inviati di Radio Rai che, improvvisamente, sotto la guida del team leader Ezio Luzzi, dovettero trasformarsi in specialisti in cronaca nera per assicurare la copertura di tutte le edizioni. Nessuno di noi riposò per le 24 ore successive e nel dare la notizia dell'attentato la Radio italiana bruciò sul tempo la CNN, che aveva la sede proprio nella zona del parco. Il direttore si complimentò con tutta la squadra, con una lettera che Luzzi tenne esposta in bacheca fino alla fine dell'Olimpiade.

Molti ce lo chiedono: il suo ricordo di Guglielmo Moretti
Pochi contatti, soprattutto per ragioni anagrafiche. Ma ho sempre avuto la sensazione che fosse un signore d'altri tempi. I colleghi più anziani hanno quotidianamente messo in evidenza le sua visione d'assieme del lavoro e le sue capacità organizzative. Il "padre" di "Tutto il calcio" è stato lui, che, alla vigilia delle Olimpiadi di Roma, ebbe l'intuizione giusta, ma anche i compagni di viaggio giusti : Roberto Bortoluzzi e Sergio Zavoli.



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