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giovedì 23 aprile 2015

La posta di Tonino Raffa - Puntata 13

Torna per un'altra puntata la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it

Il campionato è chiuso? Direi di sì. Lo specchio fedele è l'esito del confronto diretto di Torino con la Lazio, squadra che sembrava un torrente in piena e veniva da otto vittorie consecutive. La Juve ha disposto dell'avversario con sorprendente facilità, direi quasi con cinismo. Possiamo dire che vincerà il suo quarto scudetto di fila anche per manifesta inferiorità delle avversarie. E da questa settimana si potrà concentrare sulla Champions.

Dove è mancata la Roma in questo campionato? Alla Roma è mancato prima di tutto un progetto che potesse perfezionare la squadra brillante della stagione scorsa. Non si capisce, per esempio, quale logica abbia ispirato il mercato di gennaio. Avevano in mano Salah, il piccolo "Maradona delle Piramidi". Lo han lasciato andare alla Fiorentina, che adesso se lo gode. Hanno ceduto Destro al Milan e pensavano di rinforzarsi con ... Doumbia e Ibarbo! Sulla carta la Roma dovrebbe avere un attacco super-prolifico. La classifica dice che, rispetto al potenziale disponibile, il reparto avanzato è molto anemico. Mancano proprio i gol. E la conferma è arrivata in occasione dell'ultima partita casalinga contro l'Atalanta. Poi ci sono le altre ragioni : infortuni pesanti, scelte di Garcia non sempre condivisibili, l'età che avanza anche per Totti, l'unico in grado di mascherare i problemi con il suo talento immenso. La straordinaria rimonta della Lazio di Pioli ha poi provocato una notevole pressione psicologica ed un probabile abbassamento dell'autostima (già in calo dopo la batosta in Champions ad opera del Bayern). In più si sono messi da soli dietro la lavagna, quei tifosi che nella partita con il Napoli hanno esposto striscioni con offese ignobili contro la mamma del povero Ciro Esposito. Gli appelli alla pace non sono serviti a nulla. Quando non c'è rispetto per i morti e per il dolore dei vivi, viene affossato ogni anelito di civiltà. Il calcio vero dovrebbe reggersi su altri valori. Quella dell'Olimpico è stata una pagina vergognosa. Pallotta ha risposto a muso duro e ha fatto bene. Ha chiamato questi ignoranti con il loro nome. Loro hanno risposto con le scritte demenziali apparse sui muri di Trigoria.

Ti sappiamo molto legato alla città di Parma. Come vivi la situazione di questa squadra? E' vero. A Parma ho moltissimi amici. E al seguito degli emiliani ho girato mezza Europa nel periodo più bello della squadra crociata. Provo adesso sconcerto e amarezza. E mi chiedo come mai, in una città che ha sempre avuto una economia solida, non si riesca a formare una cordata di imprenditori in grado di acquistare il titolo sportivo e rilanciare la società. Occorre far presto. Per l'offerta alla curatela fallimentare bisognerà muoversi entro il mese di aprile. Provo invece ammirazione per Donadoni ed i giocatori. Se non altro hanno cercato di tirare fuori l'orgoglio.

Come si è arrivati al crollo del Parma? E' il crollo del sistema calcio? Al crollo si è arrivati perché in tanti hanno chiuso gli occhi. Fin dall'avvento delle televisioni commerciali i presidenti hanno pensato di aver trovato la gallina dalle uova d'oro : hanno fatto a gara nel cancellare le vecchie regole legate a certi parametri ed all'obbligo di mantenere un rapporto di 3 a 1 tra ricavi e debiti. Oggi per iscriversi ai campionati basta essere in regola con stipendi e versamenti Irpef al 30 aprile della stagione precedente. Solo così è potuta passare l'iscrizione del Parma! Le avvisaglie c'erano state con l'esclusione dall'Europa League. E qui il sistema ha rivelato le sue falle. Chi doveva vigilare non lo ha fatto. Solo dopo in Federcalcio si è discusso di controlli più severi sulle iscrizioni e sulle nuove proprietà. Ma questo non sarà sufficiente. In lega Pro stanno per sparire molti club, sommersi sotto il peso dei debiti. Occorrono quelle riforme che solo a parole tutti dicono di volere : Riduzione della serie A a 18 squadre e della B a 20, rilancio dei vivai, meccanismi sanzionatori per chi forza le regole del mercato.

Due punti di domanda a Milano: come ritiene la stagione di Inter e Milano? I numeri già parlano di stagione deludente per Milan e Inter. Non possono bastare le visite "propiziatorie" a Milanello di Silvio e di Barbara Berlusconi . Da anni la società mette a disposizione un budget ridotto rispetto alla storia ed alle ambizioni dei rossoneri. Solo il robusto intervento di un magnate straniero (arriverà dall'Asia, sarà vero?) potrà dare una sterzata alla situazione. Inzaghi dopo l'impennata di Palermo era sicuro di svoltare. Il pari con la Samp e lo zero a zero nel derby hanno accentuato la depressione. Le posizioni che contano sono ancora distanti e la panchina di Pippo, nonostante le ripetute dichiarazioni di stima della dirigenza, non sembra così solida. L'organico, inoltre,non ha ricavato grossi benefici dopo gl'ingaggi invernali di Destro e Cerci. Avrebbero dovuto dare il loro contributo in zona gol, invece se non segna Menez sono dolori. E la difesa non sempre sembra impeccabile. Troppe le rimonte subite in questa stagione. Quanto all'Inter la sensazione è che l'altalena di risultati continuerà anche in questo scorcio finale di stagione. Evidentemente non tutte le colpe erano di Mazzarri, messo in croce per partito preso e travolto dai pregiudizi della curva nerazzurra. E' tornato l'amatissimo Roberto Mancini. La sua esperienza internazionale è ancora oggi una garanzia insieme con la capacità di ottenere i giocatori che chiede. Sono arrivati Podolsky, Brozovic, Shaqiri ed è tornato Santon. Risultato? Una serie di partite imbarazzanti culminate con la sconfitta di Parma. Poi sono arrivati l'exploit di Verona ed il pari nel derby con i cugini rossoneri. Ma sono giunte anche le prime contestazioni per il "Mancio", che forse paga il suo iniziale eccesso di ottimismo. Al momento resta una chimera la possibilità di un piazzamento utile per l'Europa League. La squadra si vede a sprazzi e non ha una forte identità perché il progetto è stato impostato male in partenza. La classifica dice che la beneamata è ancora dietro alla Fiorentina, al Torino e alla Sampdoria, formazioni che sulla carta sembravano meno attrezzate. Normale che adesso si parli di una nuova (ennesima) rivoluzione. Ma attenzione ai conti : è in corso l'istruttoria Uefa sulla presunta violazione delle regole legate al fair play finanziario.

Bilancio delle coppe Europee? Il bilancio è buono. Incoraggiante in Champions il successo della Juve contro il Monaco. In Europa League straripante la vittoria del Napoli in trasferta contro i tedeschi del Wolfsburg, convincente il pari in extremis della Fiorentina a Kiev. Tutte tre hanno la possibilità di passare il turno. Allegri sa che a Montecarlo ci vorrà un'altra Juventus. Forse deciderà di tornare alla difesa a tre, mossa che ha propiziato la schiacciante affermazione di Dortmund. Intanto potrà contare su Buffon e Pirlo. Sempre decisivi nei momenti cruciali.

I fatti dei due match tra Roma e Feynoord fanno riflettere. Non tutti i problemi sono solo italiani... Riflettiamo sempre ma non arrivano mai misure incisive. Non è una consolazione constatare che tutto il mondo è paese. Manca una strategia comune. Sarebbe ora che l'UEFA e le singole federazioni decidessero di varare regole energiche. Ricordiamo altresì che nella gara di ritorno a Rotterdam non è accaduto nulla di serio, per fortuna. Il che vuol dire che è meglio guardare prima in casa nostra. Il bestiario criminale dilaga ancora sugli spalti. E non mi riferisco solo agli striscioni ignobili dell'Olimpico. Troppe volte i giocatori sono costretti a recarsi sotto le curve per dare spiegazioni, per giustificarsi o per essere processati e insultati (l'ultima vergogna è avvenuta a Cagliari). E che dire di ciò che è accaduto a Varese con la devastazione del terreno di gioco? Assurdo.

Come giudica la figura di Claudio Lotito? E i fatti legati alle sue recenti dichiarazioni sulle piccole squadre in Serie A? Quella di Lotito è una figura controversa. Ha costruito una Lazio che piace molto. Ma scagliarsi contro l'ipotesi che le piccole squadre possano guadagnarsi meritatamente un posto al sole, è stato un autogol clamoroso. Il merito va sempre premiato perché è lo sport che lo impone. L'aspetto incredibile è che diversi dirigenti la pensano come Lotito ma non si espongono. Bisognerebbe ricordare che se i grandi club partecipano alle Coppe Europee ed incassano i cospicui proventi dell'UEFA, questo avviene perché in Italia vincono contro il Chievo, il Sassuolo, l'Atalanta, l'Empoli, il Cagliari o il Parma. E se le "piccole" danno fastidio alle "grandi" questo è un bene per lo spettacolo. La loro capacità di battersi contro chiunque da più interesse al campionato.

Come giudica i primi mesi di mandato di Tavecchio alla FIGC? Gestione non ancora giudicabile, ma la partenza non è stata scintillante. A parte qualche scivolone lessicale, le riforme di cui il movimento ha bisogno sono ancora lontane.

Conte arriverà agli Europei? Che interessi ci sono dietro alle difficoltà degli stage e alle polemiche sul caso Marchisio?
Agli Europei arriverà. Bisognerà vedere come. L'ostruzionismo strisciante delle grosse società, il CT avrebbe dovuto metterlo in conto. Da anni ormai i club più importanti considerano la Nazionale non come un orgoglio ma come un fastidio. Ecco perché ostacolano l'ipotesi degli stage. Né la Lega professionisti di Milano né la Federazione hanno la forza contrattuale per opporsi. La vicenda Marchisio la giudico alla stregua di una tempesta in un bicchier d'acqua. Molto diplomaticamente si è parlato di "difetto di comunicazione". Qualcuno ha avuto fretta. E qualche dirigente della Juventus ha poi esagerato nelle insinuazioni sul lavoro di Conte. Sarebbe stato meglio contare fino a dieci e aspettare la diagnosi (tranquillizzante) di Torino.

.... Torno ancora sulla vicenda più dolorosa di questi giorni, legata alla scomparsa di un grande collega come Livio Forma. Vicenda che ha lasciato tutti noi con il cuore a pezzi. Vorrei (e lo scrivo sommessamente) che il suo stile, la sua sobrietà, il suo rispetto per gli altri e il suo equilibrio fossero presi a modello dai tanti giovani colleghi di oggi. Ascolto troppe radio-telecronache urlate e piene di orpelli assolutamente inutili. E sento pure  troppe interviste all'insegna del gossip e povere di domande di contenuto tecnico...

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