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giovedì 19 marzo 2015

I classici di TiCB: Milan 1993-1994

Torna il best of, il mix di pillole pescate dal passato, di TiCB.

Questa rubrica propone infatti alcuni pezzi di storia di Tutto il calcio grazie alla collaborazione con il canale You Tube di Marco d'Alessandro MXMCLASSIC.

Riviviamo assieme le emozioni del 14° titolo rossonero, quello datato 1993-1994
Tra le pretendenti allo scudetto, l'Inter effettuò una sontuosa campagna acquisti; tra gli altri, per venticinque miliardi di lire i nerazzurri si assicurarono l'asso olandese Dennis Bergkamp, affiancandogli il connazionale Wim Jonk. I cugini del Milan, campioni in carica, ne spesero undici per prelevare Christian Panucci dal Genoa; a metà stagione arriverà poi anche Marcel Desailly dall'Olympique Marsiglia. Stessa cifra servì alla Juventus per acquistare Sergio Porrini dall'Atalanta; i piemontesi andarono poi a completare la rosa con Angelo Di Livio dal Padova, e Andrea Fortunato dalla sponda rossoblù di Genova. Una Sampdoria dalle rinnovate ambizioni si rinforzò con gli arrivi di Ruud Gullit dai rossoneri e David Platt dai bianconeri. L'attaccante Abel Balbo passò dall'Udinese alla Roma per diciotto miliardi mentre, sempre nella Capitale, Cragnotti ne sborsò tredici per portare Luca Marchegiani dal Torino alla Lazio, all'epoca un record per la valutazione di un portiere; insieme a lui arrivò in biancoceleste anche il croato Alen Bokšić. Il Parma di Tanzi prelevò Gianfranco Zola e Massimo Crippa dal Napoli, per una spesa totale di ventidue miliardi. Tra le nuove leve si distinse Alessandro Del Piero, un giovane e promettente attaccante di scuola Padova, che passò alla Juventus per cinque miliardi. Il campionato si aprì col grande interesse intorno alla nuova Roma, passata nelle mani dei Sensi e di Mezzaroma. L'altra grande novità fu rappresentata dalla comparsa, per la prima volta nella storia del calcio italiano, della pay TV che trasmetterà in diretta, solo per gli abbonati, l'inedito posticipo serale.
Il torneo pre-Mondiale iniziò il 29 agosto. Furono la Juventus e il Parma di Nevio Scala, accompagnate dalla ritrovata Sampdoria di Ruud Gullit, a cercare di dare filo da torcere al Milan. Anche l'Inter, agli inizi cercò di tenere il passo dei cugini. Torinesi e liguri ci provarono il 31 ottobre, quando i rossoneri caddero a Genova sotto i colpi della Samp, che volò in testa con la Juventus; la coppia durò però una sola settimana, dato che la giornata successiva la sconfitta interna dei blucerchiati contro il Cagliari e lo scivolone dei bianconeri a Parma lanciarono gli emiliani e il Milan, vincitore del derby, che avanzarono a braccetto. Dopo il 28 novembre, giorno dello scontro diretto al Tardini finito a reti inviolate, la classifica vide il Milan prendere lentamente il largo. Quando, il 19 dicembre, il Parma fu battuto in casa dal Napoli iniziò per gli emiliani una crisi di risultati dei quali il Milan approfittò, nonostante i rossoneri non potessero vantare un attacco prolifico come quello degli anni precedenti; la forza dei rossoneri fu una solida difesa, che subì soltanto 15 reti, che permise al portiere. 
Il campionato praticamente si chiuse nella settimana tra il 6 e il 13 marzo, quando i rossoneri sconfissero le inseguitrici Juventus e Sampdoria, portandosi a più otto sui blucerchiati, secondi. Il titolo arrivò, matematicamente, a due giornate dalla fine, il 17 aprile, grazie al pareggio interno contro l'Udinese. Per il Milan fu il quattordicesimo titolo, terzo consecutivo. Secondo titolo di capocannoniere invece per il laziale Signori, con 23 gol. In zona UEFA il Napoli riuscì a fronteggiare la concorrenza di Foggia, Roma e Torino. In coda si assistette alla lenta discesa di un'Inter che smentì clamorosamente i pronostici estivi, che la davano quale principale favorita al titolo: a sole tre giornate dal termine i nerazzurri, dopo la pesante sconfitta rimediata a Marassi contro la Sampdoria, si ritrovarono addirittua impantanati in piena zona retrocessione, alla fine salvandosi dalla Serie B per un punto e solo dopo l'anticipo dell'ultima giornata tra Parma e Piacenza, finito 0-0. I piacentini recrimineranno, tra l'altro, per il dubbio annullamento di alcune reti nelle ultime due partite di campionato contro juventini e parmensi, finite entrambe a reti bianche. La lotta tra le due matricole emiliane del campionato, Piacenza e Reggiana, finì tra le polemiche, coi biancorossi costretti a giocare in anticipo l'ultima gara contro il Parma a causa dell'impegno di quest'ultimo nella finale di Coppa delle Coppe, e i granata che ottennero la salvezza due giorni dopo grazie a una discussa vittoria per 0-1 in trasferta a San Siro, contro un Milan rimpinguato di riserve a a sua volta già con la testa alla finale di Champions League. Oltre al Piacenza, scesero tra i cadetti anche l'Udinese, l'Atalanta e il Lecce.[FONTE WIKIPEDIA]
Ma ecco il momento saliente
Campionato di Serie A 1993-1994
32a Giornata - Milan - Udinese 2-2
17 Aprile 1994
Radiocronaca di Riccardo Cucchi

Ecco la nostra collezione speciale
Noi torniamo prossimamente
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