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lunedì 10 novembre 2014

La Radio-Pagella 2014-2015 Puntata 13

#tuttoilcalcioblog
di Francesco Furlan

Innanzitutto, segnalerei l’ottimo esordio di Diego Carmignani (terza seconda voce in tre anni dalla Sardegna: l’eredità di Coco si sta rivelando particolarmente pesante) in coppia con Giovanni Scaramuzzino: chissà che finalmente si possa trovare un corrispondente fisso dall’isola, anche per le partite casalinghe del Cagliari.

Vincitore di giornata: Massimiliano Graziani. Il buon Massimiliano (lanciato in cronaca solo l’anno scorso) si sta rivelando l’ennesima intuizione giusta di Cucchi e l’ennesimo successo della scuola di Radio Rai. Fin dall’inizio ha fatto sentire un ottimo ritmo ed una cronaca fluida, varia e (quasi) sempre precisa. Durante i Mondiali è stato uno dei migliori (eccellente la sua ultima cronaca, l’ottavo di finale fra Argentina e Svizzera) ed anche in questo inizio di stagione si è sempre comportato benissimo. Eccellente la sua due giorni. Al Matusa, racconta senza incertezze (prendendo benissimo anche un paio di gol in diretta) il successo dei locali, aiutato anche dagli effetti “brasiliani” dello stadio Ciociaro. Molto buono anche nel rimpallo di linea con Bisantis durante la cronaca della vittoria serale della Roma sul Toro. Anche in questo caso, sempre piacevole da ascoltare, con un ottimo lessico ed una fluidità davvero rimarchevole, soprattutto nel racconto dei gol. L’unico piccolo appunto che mi sentirei di muovergli è quello della cadenza smaccatamente Romanesca (in questo è in buona compagnia, beninteso): riuscisse a migliorarla un poco, davvero potremmo dire davvero di aver trovato una voce da “top” per parecchi anni a venire.

Top
Emanuele Dotto: inopinatamente designato come campo principale della puntata domenicale, il grande Emanuele dimostra ancora una volta la sua maestria, raccontando da par suo la mattanza bianconera sul Parma (particolare curioso: è già il secondo sette a zero casalingo che gli tocca raccontare, dopo quello di Inter-Sassuolo). Sempre scorrevole in cronaca (a parte una piccola incertezza sul gol del due a zero), riesce ad estrarre dal cilindro anche un paio delle solite perle (la “Juventus solida come un Barbera e frizzante come uno spumante”), onde evitare di rendere monotona la cronaca di una partita finita dopo mezz’ora. Saggiamente, nella ripresa si limita all’essenziale, riuscendo ad attenuare i danni dell’assurda scelta di tenerlo campo principale anche dopo il quarto gol.

Roberto Gueli: anche il buon Roberto sta vivendo una fase di campionato assolutamente positiva. Era già sembrato in ripresa nelle ultime settimane e ieri è stato sicuramente eccellente nel racconto del divertente pareggio del Barbera. Prende benissimo tutte le azioni salienti della partita e sfodera anche un commento sintetico ma esaustivo. Mi auguro che lo si possa sentire anche domenica dal provinciale di Erice, dove si giocherà la partita delle 12.30.

Umberto Avallone: finalmente una giornata completamente positiva per il radiocronista Lucano. Ammetto che ero quasi sicuro sarebbe stato designato come seconda voce di Mazzeo sabato sera, ma, detto che Carafa è stato (come sempre) eccellente, bisogna dire che la sua designazione al Braglia si è rivelata una scelta felice. Ha preso bene quasi tutti gli episodi salienti (è parso un poco interdetto solo sul gol dell’uno a zero dell’Avellino) e, complessivamente, ha tenuto un livello più che soddisfacente in tutta la radiocronaca, senza quelle incertezze vagamente “balbettanti” che talora lo contraddistinguono. Mi auguro che possa continuare su questa strada.

Flop
Filippo Corsini: mi spiace mettere il buon Filippo nella colonna dei cattivi sempre per lo stesso motivo. Ma, francamente, questa sua mancanza di elasticità lascia un poco interdetti. Mi viene perfino il dubbio che possa esserci stata qualche direttiva dall’alto, visto che nelle ultime settimane ci sono stati un paio di casi davvero clamorosi di campi principali rimasti tali anche a partita chiaramente chiusa (prima di ieri, c’era stato l’Empoli-Cagliari di qualche settimana fa nella puntata dedicata alla serie B). Peraltro, rimane anche abbastanza strana la scelta di lasciarli campi principali, invitandoli però a limitarsi al flash: a quel punto sarebbe meglio, a mio parere, depennarli definitivamente. Confesso che questo modo di procedere mi sembra davvero inspiegabile.

L’assenza della pallavolo e del basket: preso atto con soddisfazione che, in caso di partite di serie A “multiple” o nel caso di partita di serie B, all’orario delle 18 di domenica Radio Rai ha opportunamente scelto di inserire anche gli altri sport di squadra, mi spiace che si sia deciso di non fare altrettanto anche in caso di singola partita di serie A. L’anno scorso si era sperimentata la formula dei brevissimi aggiornamenti da studio, con un paio di regionali collegati (uno per ogni disciplina) e mi era parso un modo intelligente di salvare capra e cavoli. Mi auguro che possa venire ripristinato anche quest’anno, anche perché, con tutto il rispetto per lui, Zauli riesce ad essere un poco confusionario anche nella semplice lettura di riepilogo dei risultati (basterebbe limitarsi a dire nomi delle squadre e punteggio, sarebbe tutto molto più chiaro). Non mi sono dimenticato del test match di rugby del Del Duca: mi è spiaciuto che Radio Rai non lo abbia seguito dal posto, ma mi rendo conto che una puntata di serie B così (giustamente) ricca, forse sarebbe stato un problema infilare anche un ottavo collegamento. A volte, il meglio è nemico del bene.

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