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martedì 21 ottobre 2014
19:41

La Radio-Pagella 2014-2015 Puntata 9

#tuttoilcalcioblog
di Francesco Furlan

Vincitore di giornata: Antonello Brughini. Designazione piuttosto sorprendente quella di Brughini a Bergamo, campo dal quale, comunque, già in passato si era distinto per ottime prestazioni (ricordo in particolare un Atalanta-Roma sotto la neve un paio di anni fa). Anche per la partita dei nerazzurri contro il Parma, l’ottimo Antonello (che meriterebbe un utilizzo assai più continuo anche in serie A) confeziona una cronaca sempre puntuale e di piacevole scorrevolezza, nonostante lui stesso non riesca ad un certo punto a nascondere come la partita sia tendente all’inguardabile. Spettacolare anche l’interruzione sulla rete decisiva, dato che lascia addirittura (non so quanto volontariamente) qualche secondo di boato della tifoseria di casa che sicuramente prolunga l’attesa degli ascoltatori per scoprire chi abbia segnato. Di rilievo anche la sua prestazione nella larga vittoria del Livorno al Liberati nella puntata dedicata alla serie B, nonostante un comprensibile calo nell’ultima mezz’ora, a partita largamente chiusa.

Top
Giulio Delfino: come riscattare una cronaca francamente non esaltante con dieci minuti da antologia. Ammetto onestamente che fino all’ottantesimo la prestazione di Delfino mi era parsa piuttosto deficitaria, con qualche incertezza davvero non degna di lui, azzoppato anche da una seconda voce quantomeno rivedibile. Invece, proprio quando la partita andava spegnendosi, il buon Giulio è decollato, diciamo dal ventesimo della ripresa, più o meno. In grande spolvero su tutte e quattro le segnature, prese benissimo senza alcuna traccia di salotto. Si candida seriamente alla vittoria finale del “Gufo d’oro”, dato che fra la sua domanda retorica sul possibile pareggio dell’Inter ed il gol di Hernanes trascorrono non più di un paio di secondi. Dopo il suo utilizzo nella partita di Champions di stasera e nello spezzatino della prossima giornata, non penso lo risentiremo in serie A prima di fine Novembre. Spero che la partita di domenica sia il viatico per un ottimo proseguimento di stagione anche nel calcio.

Giovanni Scaramuzzino: sta diventando una piacevole costante la presenza di Scaramuzzino in questa parte della rubrica. Indubbiamente, l’ottimo Giovanni ha infilato uno splendido inizio di stagione, a differenza dello scorso anno, quando carburò solo dopo il Mondiale di ciclismo. Piuttosto routinaria la prestazione nell’anticipo del Mapei Stadium (intendiamoci: una routine di alto livello, come gli si addice); eccellente invece la prestazione nel posticipo di B al San Nicola. Soprattutto, davvero rimarchevole la sua gestione del rimpallo con i campi collegati della pallacanestro e della pallavolo (esemplari, ad esempio, i dieci secondi concessi a Barchiesi e Collazzo prima del rigore che chiude la partita di Bari). Oltretutto, il nostro sembra anche aver definitivamente abbandonato quegli eccessi (soprattutto nel racconto delle azioni, più che dei gol), che talvolta costituivano il tallone d’Achille delle sue radiocronache. Applausi.

Massimo Barchiesi/Manuela Collazzo: se il rimpallo di linea calcio/basket/volley funziona davvero bene (e, personalmente, auspico che, almeno quando la partita delle diciotto alla domenica sarà appannaggio del campionato cadetto, questa diventi una consuetudine) è anche per merito dei due campi “extra” collegati. Eccellente Barchiesi fin dall’inizio della partita e soprattutto nel finale (dopo il termine di Bari-Avellino), quando racconta alla grande il tentativo di rimonta di Capo d’Orlando, abortito proprio nel finale. Ci mette un poco di più per ingranare invece la Collazzo (che “spreca” tutto il suo primo intervento per parlare della formula della nuova SuperLega di volley), la quale però, dopo la fatica dei Mondiali femminili, si mostra ancora in ottima forma. Anche per lei, ottimo soprattutto il finale, con il racconto del punto decisivo assegnato dal video-check.

Flop
Emilio Mancuso: il buon Emilio avrebbe anche più di qualche caratteristica per essere una seconda voce non di routine. Nel senso, che le sue considerazioni sono spesso nient’affatto banali e dimostrano anche una preparazione molto accurata della partita che sta seguendo. Il problema è che il suo impaccio davanti al microfono (forse un po’ di emozione, non so) è sempre assai palpabile e si ha sempre la sensazione di una catastrofe imminente in arrivo (tipo l’afasia che lo colpì all’esordio nel famoso Sassuolo-Inter con Bisantis). Domenica sera gli scappa anche un divertente lapsus, quando scambia Dodò per Totò (ed in effetti, la difesa dell’Inter fa ridere), mentre nel finale induce in errore Delfino quando vede un’Inter in dieci, salvo correggersi poco dopo, quando (evidentemente dopo averli ricontati) si accorge che invece i nerazzurri in campo sono regolarmente undici. Forza e coraggio, Emilio: adesso parte la stagione dello sci e speriamo di sentirlo un po’ più agguerrito anche rispetto all’anno scorso. Dopo un paio di stagioni di rodaggio, ci aspettiamo adesso qualcosa di più del rilevamento cronometrico a metà gara.

Paolo Zauli: nella scorsa puntata di Palasport, orfana della Martellini, non si era disimpegnato male. Purtroppo, invece, domenica, ha scelto una modalità alquanto strana per riepilogare i risultati di basket e volley, inducendo non poca confusione negli ascoltatori. Ennesima dimostrazione che, alle volte, i cari vecchi metodi (vedi Carboni e Pancrazi…) sono sempre i migliori.

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