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martedì 7 ottobre 2014

Formula Radio 2014 (15) Forza Jules, addio Andrea. La F1 piange di paura e dolore

#tuttoilcalcioblog
di Marco D'Alessandro - Avremmo voluto scrivere di millemila altre cose a corredo del quindicesimo appuntamento del Mondiale 2014 di Formula Uno. Avremmo voluto approfondire le clamorose svolte di mercato, avremmo voluto parlare di una gara bellissima che ha raccontato del duello diretto più bello tra i due protagonisti nella corsa all'iride. Ma così non può essere. Sul grande circus è calata una gigantesca cappa di angoscia, tristezza e paura. Una di quelle domeniche che si ingenuamente si credono ormai solo incubi del passato. Siamo tutti con il cuore in gola per un ragazzo italofrancese di 25 anni. Jules Bianchi è stato vittima di un incidente tremendo che lo sta tenendo in balia tra la vita e la morte. Per capire la gravità dell'immane botto contro una gru, basta dire che la regia internazionale non ha trasmesso le immagini televisive, nemmeno in replay nel momento in cui la gara è stata interrotta con qualche giro d'anticipo sul previsto. In seguito ha poi fatto il giro del web una ripresa amatoriale di uno spettatore che ha confermato la sensazione che sarebbe stato meglio non aver visto, perché trattasi di immagini da togliere il fiato. Schianto brutale da fitta allo stomaco, che bisogna essere insensibili nel profondo per volerlo rivedere, e si gira lo sguardo quando viene riproposto a tradimento dai servizi dai telegiornali. Come per le tragedie di Gilles Villeneuve e Alessandro Zanardi.
A più di 48 ore dalla catastrofe siamo ancora in angosciosa attesa di notizie. Le condizioni sono definite critiche ma stabili. Non abbiamo grande voglia, a caldo, di analizzare i perché e le colpe. Magari in seguito, più a freddo. Siamo troppo in pensiero per un bravo ragazzo dalla faccia pulitissima e gentile (e non è una classica frase fatta), rispettoso, talentuoso e giovane. L'ormai presidente uscente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha rivelato che già dall'anno prossimo sarebbe potuto essere un pilota ufficiale della Rossa. Lui che è stato lanciato, svezzato e cresciuto dal Driver Academy modenese. Vogliamo solo correggere il Presidente: Julies Bianchi GUIDERA' quella Ferrari. Non vogliamo smettere di perdere la speranza. Forza Jules.

Contrariamente alla consuetudine, abbiamo preferito non pubblicare la radiocronaca del Gran Premio di Suzuka e gli aggiornamenti di Giulio Delfino durante la mattina di domenica.
Siccome le notizie nere nelle giornate nere non arrivano mai da sole, una coltellata nel cuore degli appassionati è arrivata qualche ora più tardi. All'età di 55 anni è tragicamente scomparso Andrea De Cesaris, in un incidente in moto, nei pressi del Raccordo Anulare. Ha corso per 15 stagioni in Formula Uno, dal 1980 al 1994. I tempi più gloriosi della storia di questo magnifico sport, reso unico proprio da protagonisti combattivi come erano quelli come Andrea, uno che guidava al limite e cercava di fruttare il massimo possibile da vetture in crisi. Erano i tempi in cui le star rispondevano ai nomi di Senna, Mansell, Piquet, Prost. Ma eravamo noi italiani ad essere i più rappresentati sulle piste e le griglie di partenza del mondo. Vogliamo faticosamente chiudere questo post con un contributo video. E' l'arrivo del Gran Premio del Messico 1991. Andrea porta a casa un quarto posto con una Jordan. Un risultato enorme. Ma a pochi metri dal traguardo spinge stoicamente la sua spenta monoposto verso il traguardo. Verrà inizialmente squalificato, poi reintegrato. Ve lo vogliamo far rivivere con l'estratto televisivo della Rai di quei momenti e fa nulla se per una volta usciamo dal seminato radiofonico. Le voci di Mario Poltronieri, dello storico ingegnere Mauro Forghieri nelle vesti di commentatore tecnico e, soprattutto, di Ezio Zermani, l'inviato ai box per eccellenza, un uomo che ha portato la Formula 1 nelle case degli appassionati e l'ha fatta amare per come riusciva ad entrare in contatto coi piloti e con l'ambiente. Ezio gridava: "Andreaaa! Sei quarto lo stessoooo!". Dai microfoni non si sentì, ma il pilota rispose: "Ma invece de dimme tutte ‘ste fregnacce, perché nun te metti pure tu a spigne?“. E' per queste cose che la Formula 1 e i suoi eroi rimarranno per sempre nei cuori dei tifosi. Uno sport nobilissimo dove ci si danna l'anima per riuscire a domare le quattroruote ad entrare dentro una stretta monoposto che corre impazzita oltre i 300 km/h. Si lotta senza pietà contro i piloti avversari. Ma dopo la bandiera a scacchi, ci si stringe la mano, ci si abbraccia e ci si festeggia assieme sul podio per il cerimoniale. Vincitori e vinti. Proprio come nel cavalleresco calcio, no?
 (il video è tratto dal canale Youtube "veroMagillino2". Il momento di Andrea De Cesaris è dai 4:50)


Già dal prossimo weekend è prevista la ripresa del campionato, con il primo Gran Premio della Russia, sul nuovo tracciato di Sochi.

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