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lunedì 1 settembre 2014

La Radio-Pagella 2014-2015 Puntata 1

#tuttoilcalcioblog
di Francesco Furlan

Vincitore di giornata: Ugo Russo. E’ bello avere qualche certezza nella vita. Ugo Russo è una di queste: dal momento del suo rientro a metà dello scorso anno, è stabilmente rimasto su livelli di assoluta eccellenza. Dopo il sontuoso Mondiale, anche l’inizio di stagione lo trova assolutamente pronto e concentrato. Dislocato su un campo “esordiente” come quello di Chiavari si disimpegna benissimo nel racconto della vittoria esterna del Bari, risultando il migliore della serata, soprattutto durante un primo tempo in generale piuttosto moscio. Bella anche la serata del Mapei Stadium, dove un inconveniente tecnico lo costringe alla radiocronaca via telefono, donando un tocco ancor più “epico” al tutto. Sfugge onestamente il senso della raccomandazione di Corsini che lo prega di non tenere troppo la linea (almeno via satellite non si sentiva male: abbiamo sentito di molto peggio). Si esalta sui due gol (in particolare sul vantaggio di Zaza) e per tutta la serata mantiene un ritmo di assoluta scorrevolezza, che, in una giornata piuttosto moscia, risalta piacevolmente.

Top
Giovanni Scaramuzzino: per una volta, siano lodati i problemi di ordine pubblico. Vorrei che i lettori immaginassero come sarebbe stata la prima mezz’ora privata di Bisantis, con un monologo di Zauli da studio. Fortunatamente, l’ottimo Giovanni non ha fatto una piega ed ha tenuto validamente il punto, raccontando con il solito ottimo ritmo una partita tutt’altro che memorabile. Continua su buoni livelli anche nell’alternanza con il ritrovato Bisantis, confermando (anche lui) la continuità con la sua ottima estate, divisa fra Mondiali e Tour. A proposito, peccato per la sua assenza agli Europei di Atletica, che, con tutto il rispetto per Ruggeri, si è sentita.

Niki Pandolfini: retrocesso dopo la deludente stagione del Catania nello scorso campionato, la voce del Cibali si produce in un ottimo esordio. Rimane campo principale per il primo quarto d’ora, confermando un’attitudine un poco più viva, rispetto al tono piuttosto dimesso che ne aveva caratterizzato gran parte delle prestazioni dello scorso anno. Ottimo il racconto dei gol, compreso il definitivo 3-3 del Lanciano, quando riesce ad identificare il marcatore quasi al primo colpo: non facilissimo, considerato quanto concitata fosse stata l’azione.

Alberto Pancrazi: bello ritrovare fra i top una nostra vecchia conoscenza. Si disimpegna molto bene nel ruolo muto di Ambrogio nel “Barbiere di Siviglia” andato in scena al Rossini Opera Festival nel corso dell’Agosto scorso. O meglio…io non l’ho potuto vedere, ma, sentita la diretta di Radio Tre dell’11 Agosto, la sua prestazione merita di essere rimarcata, solo per il fatto che, visto il livello complessivo del cast, almeno lui non cantava. Scherzi a parte, fa piacere vedere che, dopo tanti servizi sul Festival marchigiano tramessi negli ultimi decenni, il buon Pancrazi abbia voluto provare l’esperienza del palcoscenico. Un’esperienza che segnala anche una sua interessante curiosità culturale e capacità di mettersi in gioco: speriamo che in scena sia stato altrettanto disinvolto, come quando conduceva Tuttobasket.

Flop
Giulio Delfino: l’anno scorso per captare qualche interferenza di Radio Pupone durante le partita della Roma, era stato necessario il record di vittorie consecutive da parte dei giallorossi. Noto con rammarico che quest’anno è bastato attendere invece mezz’ora o poco più: fresco di rientro dalla meritata vacanza, Delfino si esibisce in due acuti in occasione delle reti giallorosse che forse sarebbero sembrati eccessivi perfino al peggior Repice. Peccato, perché per il resto il buon Giulio fila via che è un piacere, sicuramente meglio anche di un Repice che in Chievo-Juventus era sembrato ancora un poco vacanziero. Attenzione, che era solo la prima giornata. Se la progressione dovesse essere geometrica, c’è il rischio che a fine Settembre si parli già di prenotazione di pullman scoperto o di spogliarelli al Circo Massimo.

La prima mezz’ora di Milan-Lazio: nella serie dei grandi misteri Italiani insoluti, entrano di diritto anche i primi trenta minuti di S. Siro. Nessuno di noi ha alcun motivo per non credere che non vi fossero effettivi problemi tecnici ad impedire il collegamento, ma, in questo caso, diventa anche logico chiedersi come mai Bisantis non sia stato in grado nemmeno di effettuare qualche intervento via telefono (non sarebbe certo stata la prima volta per lui). Ma ammettendo anche che Bisantis fosse assolutamente impossibilitato ad intervenire, chiedo ulteriormente se non fosse possibile convocare d’urgenza qualcuno (Graziani o Fortuna, giusto per non fare nomi), così da coprire il buco creatosi. Meno male che Scaramuzzino, già in ottima forma, non ha quasi fatto sentire la mancanza del collega. Mancanza che si è invece purtroppo drammaticamente sentita allorquando Zauli interveniva per dare gli aggiornamenti: sul gol di Honda gli scappa il solito, terrificante “Inter in vantaggio” (era successo anche l’anno scorso che avesse scambiato Milan ed Inter in più di qualche circostanza) ed, in generale, ogni volta che interviene dà una costante sensazione di impaccio. Fortuna che dalla fine del primo tempo in poi, Bisantis si è regolarmente collegato, cavandosela tutto sommato dignitosamente (nonostante abbia raccontato l’azione del gol dell’uno a zero, parlando di “assist di Menez”).

I Mondiali di pallavolo sulla Rai: non voglio calcare la mano sul fatto che per un evento sportivo in cui la Nazionale Italiana ha concrete possibilità di podio (un po’ di meno, a dire il vero, dopo la sconcertante prestazione di ieri), Radio Rai non abbia mandato un inviato sul posto. Rispetto al black-out totale che l’anno scorso colpì gli Europei sia maschili sia femminili è già un passo avanti: sarebbe tuttavia simpatico che Manuela Collazzo, oramai promossa a prima voce del volley, venisse aiutata dai tecnici di Radio Rai a ricreare un poco quell’atmosfera “da stadio” che tanto bene aveva dimostrato di funzionare durante i Mondiali di calcio. Ieri era un po’ triste sentirla intervenire (sempre un po’ troppo brevemente), nel gelo dello studio di Saxa Rubra. Diciamo che, in questi casi, anche l’orecchio vuole la sua parte. Ma il vero flop è quello che riguarda la TV: tralasciando il fatto che chi riceve Raisport 1 solo sul satellite dovrà armarsi di streaming (e non è cosa da poco), desta una sgradevolissima sensazione l’assenza della prima voce del volley a quella che, assieme alle Olimpiadi, è la manifestazione più importante. Il volley in TV ha storicamente avuto sempre voci di grande livello: Volpi, Pancani, Antinelli. Colantoni non è affatto sgradevole, ma si colloca almeno un paio di gradini sotto rispetto ai suoi illustri predecessori. Vedere poi che Antinelli è stato lasciato a casa per fargli intervistare Gasperini e Benitez, induce a tristi riflessioni sulla sanità mentale di chi ha operato una simile scelta. Un’altra stazione nella via sempre più dolorosa che oramai da troppi anni contraddistingue le scelte sportive della Rai TV.

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