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lunedì 25 agosto 2014

Formula Radio 2014 (12) - Fattore Nico

#tuttoilcalcioblog
di Marco D'Alessandro - Quattro settimane dopo, ecco che scocca quella scintilla lasciata in sospeso a Budapest e prende consistenza. Il Mondiale 2014 di Formula era andato in vacanza con la promessa dell'esplosione nel duello iridato, giusto in tempo di due giri della Domenica all'Università di Spa. Non sono mancate le sorprese, anche al microfono di Radio Rai. Un Giulio Delfino ancora vacanziero salta la classica di Spa Francorchamps e viene sostituito, a Saxa, dall'esordio a quattro ruote di Nico "Motogippì" Forletta. Era dal Gran Premio del Canada 2012 che non arrivava un forfait delfiniano: nell'occasione la corsa di Montreal fu redazionalmente seguita da Paolo Zauli, oggi stabilmente in conduzione. Come gli ascoltatori più attenti ricorderanno, fino al 2009 era da prassi un'alternanza tra radiocronisti: Delfino non seguiva interamente il Mondiale e lasciava qualche tappa ad Emanuele Dotto, specialmente quelle asiatiche (bei tempi quando Radio Rai poteva mandare l'inviato anche a Suzuka e Shanghai..) e qualche volta anche europee, come avvenne nel 2003 in Ungheria, nel giorno della prima vittoria di Fernando Alonso, quando guidava la Renault azzurra-gialla e diventava l'allora più giovane pilota a vincere una corsa di Formula Uno. L'ultimo Gran Premio firmato Dotto risale al Bahrain, nel 2009. Da allora, Delfino ha saltato solamente tre appuntamenti. Chissà che proprio questa terza occasione non possa aver riavvicinato i vecchi tempi e trovato una valida alternativa per far "respirare" Delfino in qualche weekend in cui magari lo si potrà concedere al campionato di calcio, per il poco tempo a disposizione delle gare mattiniere. Delf1no è Delf1no, sia chiaro, ma Nico Forletta è parso all'altezza e non ha deluso.



Una radiocronaca lunga, semi-integrale, con una diretta tv criptata e quindi con maggiori "responsabilità" per la Radio. Un Gran Premio ricco di variazioni e di strategie, non di semplice lettura, quelle che non ci sono nel mondo dei centauri. Si disimpegna bene Forletta, riesce sempre a star dietro alla corsa, riduce al minimo qualche inevitabile sbavatura. Spiace però non aver potuto ascoltare la radiocronaca diretta di Delfino proprio in un'occasione che potrebbe aver rappresentato una fase importante (e rognosa) del campionato. L'episodio del contatto tra Rosberg ed Hamilton potrebbe assumere voce grossa nella storia di questo duello iridato. Le polemiche già sono fioccate, anche all'interno del team tedesco e nelle espressioni da maschere irritate dei dirigenti principali. Nico Rosberg nell'occhio del ciclone: vanifica la pole e con l'alettone anteriore pizzica una gomma di Hamilton, in un tentativo d'attacco. Contatto fatale che azzera la gara dell'anglo-caraibico. Scontro fratricida, sintetizza Forletta. Il biondino fa il furbetto e nella sua manovra non fa nulla per evitare quel che non è stato evitato. Hamilton dichiarerà di avere il fuoco nella testa. Rosberg si accontenta del secondo posto, allunga a +29, ma perde punti in simpatia. Non abbiamo avuto modo di ascoltare la visione delfiniana in presa diretta nel salotto infuocato, ma ci si accontenta di twitter (@jdelfo): "Tutti i piloti sanno che con quel tipo di contatto tra ala e gomma, la gomma si buca 9 volte su 10. Ho detto tutto...". Se è vero che Rosberg non ne esce con lo smoking bianco, è anche vero che non bisogna eccessivamente calcare la mano, anzi. Sono anche casi come questi ad aver fatto la storia delle corse, così come non mancheranno sale e pepe sui prossimi appuntamenti di questa lotta ormai all'arma bianca. Lotta che non fa il bene del team, però. Tra i due litiganti il terzo gode. Ancora Daniel Ricciardo e la sua contagiosa serenità. Ancora gloria meritata per quella che non è più l'altra Red Bull. Sulle Ardenne non si vince mai per caso. L'australiano continua ad approfittare delle storture altrui e continua ad essere l'uomo anti-Mercedes. E' il pilota che si sta facendo apprezzare di più. Il Mondiale è un discorso circoscritto ai due che hanno in dono quel Missile argentato, ma le imprese più belle le sta esprimendo proprio l'australiano lontano una settantina di punti dalla vetta. Considerando le reali forze in campo, è impensabile che possa inserirsi nella rincorsa iridata. Fortuna di Rosberg e Hamilton è la possibilità di poter scherzare col fuoco per il rassicurante vantaggio. Almeno fino ad ora: se i due galli nel pollaio di Stoccarda dovessero continuare a bisticciare, la storia insegna che i miracoli non sono poi così impossibili. Lo sa bene Kimi Raikkonen, ultimo iridato ferrarista nel 2007. A proposito, il Belgio ci riconsegna la vitalità del finlandese, assieme ad una delle notizie da punto esclamativo: per la prima volta taglia il traguardo davanti al compagno di squadra Alonso, incappato in una domenica non memorabile, inaugurata con una penalità rara (molto bravo Forletta a renderla chiara ai tanti che non la conoscessero). Kimi ha, da sempre, il suo asso nella manica nelle Ardenne, laddove si esprime come in nessun'altra parte del pianeta Terra. Ci ha vinto quattro volte, come Clark, secondo solo a Senna e Schumacher (al quale rovinò la festa per il settimo Mondiale, il 29 Agosto 2004, vincendo la gara). Sfiora l'impresa di portare il bidone rosso F14T sul podio. Deve desistere in quarta posizione. Avrebbe meritato e vedere la Ferrari non poter nemmeno lottare in rettilineo dovendo cedere anche alla Williams, è il consueto delitto a cui ci si è mestamente abituati. Resta la consolazione di vedere due piloti straordinari all'opera che, se non altro, danno senso al Nulla.



Tra due settimane l'appuntamento più atteso: Monza. Basterebbe la sola parola ad evocare magia. Limitiamoci solo a scrivere che i tifosi ferraristi meriterebbero buone notizie, sia per un vivere un'emozione 2014, sia per il 2015: ad esempio, non metteremmo la mano sul fuoco a dire che la coppia Alonso-Raikkonen sarà tale anche per il prossimo anno.

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