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mercoledì 2 luglio 2014
16:50

La Radio-Pagella Mondiale 2014: Puntata 7

di Francesco Furlan per #tuttoilcalcioblog

Ugo Russo (Germania-Algeria): non so se quella di lunedì sera sia stata l’ultima cronaca da prima voce di Russo. Certo che, viste le sue prestazioni fino a questo momento, sarebbe davvero un peccato. Parte subito a mille entrando in partita anche meglio della coraggiosa formazione Africana (per la quale “tifa” spudoratamente) e destreggiandosi anche meglio del solito fra le insidie della radiocronaca “dal tubo”. Alcuni degli habitué del sito hanno eletto il gol annullato all’Algeria come il momento più alto (almeno fino a questo momento) del Mondiale radiofonico: mi trovo tutto sommato d’accordo, dato che l’esaltazione di Russo è stata davvero genuina. Cala leggermente nel secondo tempo, non come ritmo o come capacità di raccontare l’incontro (sembra proprio un poco in debito di fiato); si riprende alla grande nei tempi supplementari che chiude tutto sommato molto bene, nonostante il tono da comunicazione alla stazione dei treni sul gol di Ozil. Bello anche il siparietto finale con Dotto, quando Emanuele, che per tutta la partita ha palesemente tifato per la Nationalmannschaft, esalta i meriti dei Tedeschi e lui subito lo rintuzza sottolineando la grande partita dell’Algeria. Una delle più divertenti serate mai vissute davanti ai diffusori.

Massmiliano Graziani/Emilio Mancuso/Marco Tardelli: facendo fin da subito gli auguri di buona mini-vacanza a Giulio Delfino, applaudiamo di cuore l’eccellente prestazione di Graziani in una delle partite più tirate del Mondiale. Se nel 2010 Giappone-Paraguay aveva segnato la definitiva consacrazione di Barchiesi come cronista calcistico, quella di ieri sera potrebbe essere la partita del “lancio” definitivo per l’ottimo Massimiliano. Che, una volta limato il difettuccio del romanesco sempre in agguato, potrebbe davvero avere un radioso futuro anche come cronista di integrali e non solo di (ottima) seconda voce. Bel ritmo, sempre misurato, esaltato il giusto nei momenti salienti (come ad esempio il pazzesco finale di partita): davvero una bellissima conferma. Catapultato sul palcoscenico Mondiale, anche Mancuso non se la cava affatto male, sciorinando considerazioni non banali e qualche informazione statistica che fa sempre comodo, anche se viene un poco prevaricato da Tardelli, sempre assai in forma come opinionista e sempre (o quasi) imbeccato a proposito da Corsini (anche se, a dire il vero, qualche volta si auto-imbecca da solo).

Daniele Fortuna (Belgio-USA): reduce da una prestazione men che mediocre come secondo di Russo, l’ottimo Daniele chiude invece in crescendo il suo Mondiale da voce principale con l’ultimo avvincente ottavo di finale. Va detto che la partita, molto interessante dal punto di vista tattico, non è però molto spettacolare: merito di Fortuna quello di tenere l’attenzione tutto sommato sempre desta senza troppi cali di ritmo. Davvero molto buono poi il racconto dei tempi supplementari, con i tre gol presi bene, ma sui quali si sente tutto il suo disagio per i problemi tecnici di cui parleremo dopo la pausa pubblicitaria.

Intermezzo: torniamo per l’occasione al 1974, per la pubblicità di un noto amaro. La testimonial è una giovane Loretta Goggi, che in poco più di un minuto esibisce tutta le sue capacità di trasformista, già emerse splendidamente in “Formula Due”, il varietà che la grande show-girl aveva condotto assieme ad Alighiero Noschese l’anno precedente:



Daniele Fortuna (Germania-Algeria): mi spiace un poco mettere il buon Daniele fra i cattivi, ma la sensazione che si è avuta lunedì sera è stata che la stanchezza avesse preso un poco il sopravvento. D’accordo: era difficile tenere testa allo scatenato Russo (soprattutto nel primo tempo), ma Fortuna è lentamente sprofondato anche quando magari il buon Ugo avrebbe avuto bisogno di un poco di sostegno in più, specie nel secondo tempo, quando qualche volta ha dato davvero l’impressione di “voce dall’oltretomba”. Un piccolo puntino nero in un Mondiale per lui fin qui assai positivo.

Emanuele Dotto: Emanuele, non se la prenda. Le sue conduzioni sono forse le migliori di questo Mondiale, sempre vivaci, spiritose e di grande empatia con tutti i commentatori tecnici di Radio Rai. Idem per le radiocronache. Però la “generazione di fenomeni” (copyright Jacopo Volpi: una prece…), non va usata quando si parla di Belgio-USA, pena scomunica “latae sententiae” per blasfemia sportiva conclamata.

I tecnici di lunedì e martedì sera: confermo che i tecnici di Radio Rai hanno fatto finora un lavoro davvero rimarchevole, nel ricreare in studio l’atmosfera “da stadio” (memorabili le urla belluine dei tifosi Africani durante Algeria-Corea del Sud). Però evidentemente qualcosa non ha funzionato benissimo nelle ultime due serate: durante Germania-Algeria il boato da bomba atomica sentito al momento del gol annullato all’Algeria ha fatto sembrare, come notava l’amico Luca Anzanello, “lo stadio di Porto Algere come una discoteca con centomila persone all’interno” ed il problema si è evidenziato qualche altra volta nel corso della serata, infastidendo non poco i padiglioni auricolari degli astanti, titillati dalla radiocronaca di Russo (cit.).
Ancora peggiore l’inconveniente palesatosi durante la radiocronaca di Belgio-USA, quando evidentemente gli effetti non erano ben sincronizzati con le immagini, con il risultato che il boato degli spettatori sui gol arrivava almeno tre-quattro secondi prima che il pallone entrasse, causando non poco disagio anche a Daniele Fortuna, che finiva quasi per interrompersi proprio sul più bello. Peccato. Speriamo che per le prossime radiocronache il problema venga risolto.
Noto con raccapriccio che nei miei ricordi delle Orchestre sinfoniche della Rai non ho ancora inserito alcun brano di Mozart. Rimedio subito, con il recitativo ed aria di Susanna dal IV atto delle “Nozze di Figaro” (“Giunse alfin il momento…Deh vieni, non tardar), una delle più sublimi melodie mozartiane. Ad intrepretarla il soprano bosniaco Sena Jurinac, grandissima cantante e donna di straordinaria avvenenza, impegnata qui il 4 Gennaio del 1954 in un concerto con l’Orchestra Sinfonica di Milano della Rai diretta dal grande Mario Rossi:

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