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lunedì 11 novembre 2013
13:05

La Radio-Pagella 2013-2014 Puntata 13

di Francesco Furlan

Vincitore di giornata
Nico Forletta. Nel corso di tutta la stagione non sempre il nostro era stato a suo agio, anzi, in più di qualche circostanza, avevo accolto con pensieri non troppo benevoli le sue apparizioni, magari durante un’integrale di serie A. Ieri (pur mantenendo qualche riserva sulla tempestività degli interventi, ma lì non penso sia tutta colpa sua), invece, il buon Nico era evidentemente gasatissimo per il fatto di poter raccontare quasi in integrale il Gran Premio decisivo. Nonostante una gara non propriamente appassionante, la prestazione di Forletta è stata sicuramente all’altezza, tanto in cronaca quanto nel commento. Da annotare anche l’eccellente apporto di Enrico Borghi, che è intervenuto (sempre a proposito, almeno per quanto ne capsico io) nelle fasi di cronaca integrale.

Top
Tarcisio Mazzeo/Emilio Mancuso: se la memoria non mi inganna, quello di ieri è stato l’esordio di Mazzeo in un’integrale di serie A. Esperimento riuscito alla grande: diciamo che la non abitudine alle integrali ha, in qualche circostanza, giocato uno scherzetto all’ottimo Tarcisio, che talvolta si impappinava sul più bello. Complessivamente si è tratto comunque di una prova molto positiva ed, a mio giudizio, da ripetere. Bravo anche Mancuso, che, dopo l’esordio non fortunatissimo a Reggio Emilia, si sta tutto sommato rivelando una buona seconda voce: ieri è venuto in aiuto del collega in più di qualche circostanza, con ottimo tempismo e considerazioni tutt’altro che banali.

Giulio Delfino: il suo impegno nella Formula Uno, non lo ha troppo allontanato dal calcio, almeno in questa stagione. In attesa delle ultime due settimane di purgatorio automobilistico, Delfino si disimpegna più che bene nel rimpallo di linea con Repice di domenica sera. Buona la cronaca, buona la descrizione dei due gol su azione, buono pure il commento finale. Decisamente meglio rispetto all’integrale di sabato sera.

Ettore De Lorenzo: fa piacere ritrovare a Palasport una presenza sempre rassicurante come il bravo Ettore. La voce del basket campano sciorina una splendida prestazione, tanto nella prima parte della trasmissione, quanto nella seconda, quando la partita fra Caserta e Roma si riapre parzialmente nel finale. Oramai anche lui, come Rivalta ed Antoniutti, fa parte delle consuetudini della domenica, senza le quali sembra sempre che manchi qualcosa al pomeriggio sportivo. Da segnalare anche l’ottimo esordio stagionale di Brughini, sempre partecipe e presente fino alla fine per Città di Castello-Modena.

Flop
Giulio Delfino: va beh che sabato sera la partita a S. Siro non è stata una delle più spettacolari (eufemismo), ma in più di qualche frangente è riapparso il fantasma del Conte Delfoux. Non siamo stati al livello dell’Inter-Torino della scorsa stagione o a quello del Real Madrid-Juventus di quest’anno (evidentemente le location prestigiose contribuiscono a tirare fuori il lato salottiero dell’ottimo Delfino), ma ci siamo avvicinati di molto. Impagabile, in particolar modo, il siparietto con Avallone a proposito dell’asciugatura delle poltroncine della postazione. Per il resto, cronaca comunque tutto sommato precisa: peccato che Avallone non abbia voluto citare il famoso “non ci credo” di Barchiesi (Roma-Cagliari della scorsa stagione) sulla clamorosa papera di Bardi.

Emanuele Dotto: classico caso in cui una partita sonnolenta finisce per coinvolgere anche il malcapitato che la deve raccontare. Capita piuttosto poco al Tardini e Dotto, a parte qualche sortita delle sue, stavolta non riesce a ravvivare la partita come gli era capitato lunedì scorso per Bologna-Chievo. Giornata non felicissima, ma visto il contesto generale ci può ampiamente stare (detto fra noi, l’intera puntata pomeridiana di ieri ha favorito discretamente gli abbiocchi post-prandiali).

Massimilano Graziani: uno dei capisaldi del repertorio novecentesco è la Sonata per due pianoforti e percussioni di Bela Bartòk. Il grande compositore ungherese amava molto mettere in risalto il lato “percussivo” del pianoforte e quindi la mescolanza fra i timbri delle due tastiere e di una smisurata batteria di percussioni le più diverse risulta affatto affascinante. Molto suggestivo l’inizio della composizione, quando Bartòk, agli accordi misteriosi ed in pianissimo dei due pianoforti, contrappone degli interventi improvvisi della batteria in fortissimo che sembrano fatti apposta per far sobbalzare sulla sedia l’ascoltatore. Ecco, tutto questo per dire che taluni interventi di ieri del bravo Graziani, in perfetto stile zauliano, avevano sul malcapitato ascoltatore lo stesso effetto delle percussioni bartokiane (memorabile un’interruzione mentre Mazzeo stava ricordando il punteggio), senza purtroppo averne lo stesso fascino straniante. Massimiliano, contavo molto su di Lei come prossimo conduttore di segmenti anche più lunghi di Domenica Sport: abbandoni subito certi vezzi, La prego.

Ciò detto, la pagella si prende una settimana di riposo (non per scarsa considerazione della giornata di serie B, bensì per impegni inderogabili del sottoscritto): ci risentiremo per la fine settimana del 23-24 Novembre.

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1 commenti:

Anonimo ha detto...

per casini personali ho potuto ascoltare solo il secondo tempo di tutto il calcio domenica.
Merita una citazione nei flop il buon avallone che nella cronaca di atalanta bologna non aveva un minimo di ritmo .
inoltre come perla finale ha visto cerci in porta nel bologna sul gol di livaja

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