Vincitore di giornata
(ovviamente) Massimo Barchiesi. Mi spiace dovermi ripetere, ma il buon Massimo da parecchio tempo a questa parte (diciamo almeno un paio d’anni, ad essere stretti di manica) viaggia su ritmi davvero eccezionali. La trovata di assegnargli il campo principale della serie B era stata una delle grandi idee di Cucchi nella scorsa stagione. Quest’anno gli tocca, oltre al calcio, anche la rassegna continentale del suo sport prediletto e lui, almeno fino ad ora, sta rispondendo da par suo. Peccato che non siamo riusciti a sentire tutte le cronache delle grandi partite fin qui disputate dall’Italia (beh, a dire il vero, l’unica che abbiamo perso è stata quella con la Turchia), ma finora basta ed avanza. Un riuscitissimo misto di competenza, precisione e tanta tanta passione, che lo fanno somigliare al Repice dei giorni migliori. Nota a margine anche per gli interventi di Attilio Caja, che piano piano sta ritagliandosi spazi sempre più importanti: ottimo ingresso anche il suo. Nella partita contro la Grecia (diventata praticamente integrale nel finale) si è raggiunto l’apice; al Giornale della Mezzanotte Barchiesi ha anche abbandonato la scaramanzia di rito parlando di “polizza assicurativa sui quarti di finale”. Ce lo auguriamo tutti, sperando che la sua voce e le sue coronarie reggano il più a lungo possibile.
Top
Giulio Delfino: devo dire che quando ho sentito il suo servizio al Giornale della Mezzanotte di sabato, ho temuto che lo avessimo perso per domenica: un terrificante calo di voce che lo aveva reso quasi irriconoscibile. Fortunatamente, nulla di tutto ciò. Domenica era più in forma che mai ed anzi spesso e volentieri doveva pure aumentare i decibel per sovrapporsi al rombo dei motori. Diciamo che anche per lui la Formula Uno sembra diventato davvero lo sport d’elezione: nulla da dire sulle sue cronache calcistiche, ma ho come la sensazione che con l’automobilismo si diverta molto di più. Perfetto anche ieri, con doverosa bacchettata alle strategie dei box Ferrari, anche se, come riconosciuto anche da lui, il gap era comunque troppo ampio per sperare di colmarlo con qualche giochino durante i pit-stop. Adesso speriamo di risentirlo anche in Tutto il Calcio, dove fra anticipi all’ora del the, posticipi all’ora di pranzo e posticipi del posticipo ci sarà sicuramente super-lavoro per tutti.
Tarcisio Mazzeo: grande inizio di stagione per l’ottimo Tarcisio. Doppio impegno per lui nella fine settimana, assolto alla grande. Molto bene nel rimpallo di linea con Capodistria in Spezia-Carpi (a proposito, finalmente due partite con rimpallo di linea fra sport diversi senza dover passare dallo studio: bene!), dove ha soltanto una piccola defaillance quando si scorda dell’intervallo lungo di Italia-Finlandia e cede la linea un paio di volte a Barchiesi, che verosimilmente è alla toilette o al bar. Addirittura splendido come campo principale nella puntata di domenica, dove si destreggia alla grande, sia in cronaca sia in sede di analisi tecnica (ottime le considerazioni sulla giovane difesa dell’Empoli). Adesso vediamo se sabato gli toccherà l’ennesimo Inter-Juve da seconda voce.
Emanuele Dotto: come lo scorso anno gli tocca il primo posticipo integrale domenicale di serie B. Coadiuvato da un Zennaro in netta ripresa, si esibisce in una cronaca piacevole e godibile, nonostante la non particolare spettacolarità della partita. Verso il quarto d’ora del secondo tempo si esibisce in una delle sue specialità: l’invocazione al Santo Patrono, unica possibilità per evitare la sconfitta per la squadra soccombente (in un Ascoli-Livorno di qualche anno fa memorabile la sua citazione per Sant’Emidio, Patrono della città marchigiana). Altri frizzi e lazzi sparsi con dovizia, per novanta minuti che filano via quasi senza che ci si accorga del tempo trascorso. Molto bene anche lui.
Flop
Umberto Avallone: tormentato da una raucedine che quest’anno sembra essersi presentata in largo anticipo, il buon Umberto è parso il più in difficoltà nel pomeriggio domenicale. Niente di disastroso e di negativamente eclatante, ma la sensazione è che il microfono gli scotti sempre un pochino in mano, portandolo spesso ad incartarsi anche su cose piuttosto semplici (verbi che vanno un po’ per conto loro, nomi troncati a metà). Per carità, è comunque in vistosa crescita, ma sicuramente può fare molto meglio.
Le F.O.D.R.I.A.: Giancarlo Pajetta, storico dirigente del PCI togliattiano, era dotato di sulfureo umorismo, che spesso virava verso un’ironia non di rado rivolta anche verso sé stesso. Non sono riuscito a trovare una vecchia intervista di Gianpaolo Pansa all’esponente comunista e devo pertanto citare a memoria. Pajetta diceva più o meno: “Noi comunisti siamo molto fortunati, perché, quando non riusciamo a trovare nessuna giustificazione per una qualche legge particolarmente impopolare a cui non ci siamo opposti o un provvedimento necessario che non abbiamo spinto a sufficienza per far approvare possiamo sempre tirare in ballo le F.O.D.R.I.A. (Forze Oscure Della Reazione In Agguato). E’ davvero una grande comodità”. Ecco, stavolta mi comunisitizzo opportunamente e tiro fuori anch’io dal cilindro le Forze Oscure Della Reazione In Agguato: devono essere loro che, dopo aver fatto sì che, durante l’estate, non venissero trasmessi alla radio tre Campionati Mondiali (due dei quali particolarmente ricchi di soddisfazione per gli Italiani; il terzo invece assai avaro, ma era quello dello sport olimpico per eccellenza), adesso impediscono che vengano seguiti in Svizzera e Germania (non in Islanda o in Azerbaijan) gli Europei dello sport italiano più popolare fra le ragazze. Davvero un peccato, anche perché la Nazionale era stata finora risparmiata da quell’enorme buco nero che in Radio Rai inghiotte la pallavolo femminile. Va beh, tanto le F.O.D.R.I.A. (che ai nostri giorni assumono la forma di quella scusa buona per tutte le stagioni che si chiama “crisi”), si sa, sono imbattibili…
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