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venerdì 20 settembre 2013

Emozioni NON alla Radio: il caso NAPOLI

di Marco D'Alessandro - "Siamo rammaricati. Abbiamo chiuso con Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. La richiesta del Napoli era fuori mercato. Impossibile accettarla, malgrado tutti gli sforzi che facciamo. Cercheremo di seguire il Napoli in trasferta, trattando i diritti con le squadre ospitanti".
Le parole sono di Riccardo Cucchi, caporedattore sportivo di Radio Rai. E ovviamente, radiocronista. Voce che avremmo voluto ascoltare mercoledì scorso, dal San Paolo, a raccontare una partita che sarebbe stata sua e che avrebbe trasmesso una bella pagina per il calcio italiano in questo primo turno di Eurocoppe. Il Napoli che debutta nel suo girone di Coppa dei Campioni, contro i vicecampioni d'Europa del Borussia Dortmund, con il primo gol europeo di Higuain e la straordinaria perla di Lorenzo Insigne, su calcio di punizione, capace di scomodare il paragone con due fuoriclasse del calibro di Roberto Baggio e Alessandro Del Piero.
Se il momento tecnico della squadra azzurra merita sinceri complimenti all'allenatore e ai giocatori, non possiamo scrivere altrettanto della società del presidente Aurelio De Laurentiis. Non è più una novità la sussitenza di questo problema di diritti per la trasmissione delle partite casalinghe del Napoli, fin da quando i partenopei sono tornati in Europa, nella stagione 2008/2009 (avventura che però fu brevissima).
La stagione 2010/2011 vede il Napoli in Europa League, ma non sente la Radio nei match al San Paolo: saltarono radiocronache, tra le altre, come Napoli-Liverpool, Napoli-Steaua (con gol qualificazione di Cavani in extremis), Napoli-Villarreal. Già ai tempi emerse il problema: richieste del Napoli insostenibili.
Nel 2011/2012, il Napoli torna in Champions League e anche sulle onde di Radiouno: i diritti della competizione più prestigiosa non sono ancora da trattare singolarmente con le società, ma valevano per tutto il torneo. Così come la Rai aveva in mano anche i diritti televisivi in chiaro.
Nella passata stagione 2012/2013, gli uomini di Mazzarri ebbero a che fare con un Europa League dove fecero di tutto per farsi eliminare il prima possibile e anche per mettere i bastoni fra le ruote a Radio Rai. A poche ore dall'esordio in Napoli-Aik Solna, infatti, sembra inevitabile la mancata diretta, che verrà salvata proprio in extremis: a raccontare quella partita furono due corrispondenti regionali, Gianfranco Coppola e Fabrizio Cappella. Le successive partite degli azzurri a Fuorigrotta saranno raccontate da Carlo Verna: voce narrante del Napoli a "Tutto il calcio minuto per minuto" anche quando la squadra precipitò nel vortice della Serie C1 e perse anche il suo titolo sportivo, poi riacquistato.
Ed arriviamo all'ennesimo vergognoso capitolo, non sarà neanche l'ultimo. Mercoledì sera,  dopo la sigla di Zona Cesarini, linea solamente a Milano per la radiocronaca della soffertissima Milan-Celtic con Giulio Delfino e Tarcisio Mazzeo. E per sapere dei destini di Napoli-Borussia Dortmund, aggiornamenti da studio e flash di Maurizio Ruggeri. Così sarà anche per le prossime due partite casalinghe del girone, con tutta probabilità.
Sarà l'ennesima brutta pagina di una vicenda sempre più raccapricciante nei confronti del servizio pubblico, in chiari tempi di crisi e tagli ai vari budget. Ma anche dei tifosi e degli ascoltatori, non solo napoletani.  Tifosi che puntualmente, ad ogni precampionato della società di De Laurentiis, per assistere alle amichevoli dell'inutile calcio di Luglio e Agosto, vengono costretti a sborsare cifre superiori ai 10 euro per poter assistere alle partite in pay per view, in televisione.
Da par suo, Radio Rai non ha mai osato alzare la voce. Nelle trasmissioni e nelle dirette, non c'è mai stato un comunicato o una netta presa di posizione. Non ci fosse internet, nessuno saprebbe di questa storia e di questi comportamenti inaccettabili di chi sta oltrepassando fin troppo lo steccato in quest'ultimo periodo critico del nostro calcio. Probabilmente quello di Radio Rai è un comportamento saggio e signorile in un Paese come il nostro. Non a caso la redazione sportiva del Giornale Radio è stata appena gratificata del premio "Cuffie d'Oro" per la qualità delle sue trasmissioni e la pulizia delle informazioni. Forse non sarebbe una brutta idea cominciare ad alzare un po' di più la voce contro certi personaggi che brillano per arroganza e troppo potere.  



6 commenti:

Stefano Stradotto ha detto...

Complimenti Marco per l'indispensabile post; situazione gravissima da divulgare il più possibile, visto che come sottolineavi tu nessuno (o quasi) la conosce e nessuno ne ha parlato..

Marcello ha detto...

Ok, non voglio fare del vittimismo né tantomeno offendere chi che sia ma prepariamoci ad altre radiocronache tipo Carlo Verna che già nel preambolo comincia a sottolineare le difficoltà del Napoli prima ancora di scendere in campo, Riccardo Cucchi che quando commenta la Juve poco ci manca che apra dicendo che il punteggio è di 0-0 in favore della Juventus o Francesco Repice e la sua intonazione enfatica e commossa quando entrano in possesso palla i giocatori bianconeri e le iperbole loro dedicate. Libertà di pensiero, spero di non aver offeso nessuno...

Redazione di TiCB ha detto...

Libertà totale di pensiero. Mi sfugge cosa centri il tuo giudizio sui cronisti con il nocciolo del problema. Società assetate di soldi che se potessero lucrerebbero anche sull'aria che respirano gli spettatori allo stadio

Marcello ha detto...

E’ una semplice, modestissima, considerazione, non voglio giudicare nessuno, magari saranno mie impressioni sbagliate. Mentre condivido pienamente la vostra osservazione sulle società assetate di danaro e il loro eccesso di speculazione incluso il modo di fare di De Laurentiis, certamente imprenditore e presidente in gamba a cui il tifoso napoletano deve essere grato ma altrettanto indiscutibilmente tutt’altro che un signore nei modi di fare come un pò tutti i patron delle squadre di calcio. Detto questo però non sarebbe giusta una indiretta e sottile sorta di “ritorsione” (notare il virgolettato) nei confronti della società per rispetto dei sani ascoltatori che simpatizzano Napoli (come il sottoscritto che non frequenta stadi né sottoscrive abbonamenti a pay-tv varie) continuando a fornire l’impressione di esaltare solo le squadre più potenti economicamente e osannate, tutto qui. Grazie della pubblicazione e cordiali saluti.

Marco D'Alessandro ha detto...

Dall'ultradecennale esperienza di Riccardo Cucchi, alimentare certi sospetti sulla sua professionalità e pensare che possa svolgere il suo lavoro solo per interessi personali, mi sembra una sciocchezza (senza offesa). Sulla stessa partita col Borussia e sulla sua pagina ufficiale, ha anche elogiato la squadra. Su Repice, credo che se il Napoli continuerà su questi livelli (magari già dalla partita con il Milan) avrà sicuramente modo di raccontare a suo modo anche le sue partite. Carlo Verna mi sembra tutto fuorché uno che possa creare danni al Napoli...

Marcello ha detto...

Scusate se mi son lasciato prendere dallo sfogo, è noto che ascoltando le partite (mi riconoscerete comunque che son rimasto un loro affezionato ascoltatore in tempi di pay-tv, web e quant'altro) può sembrare nella foga della diretta che il tale cronista esalti questa o quell'altra squadra (e mai la tua...) ma lungi da me il pensare che non siano dei seri professionisti, non voglio apparire buonista o ipocrita ma se qualcuno si è sentito offeso porgo le mie scuse. Per il resto siamo sulla stessa lunghezza d'onda, se non ci fosse stata la diretta su Italia1 sarebbe stato assurdo per chi non è abbonato alle pay-tv o chi ad esempio viaggiava con un automezzo dover rinunciare ad ascoltare gli effetti sonori dell'emozionante partita.

NOTA

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