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mercoledì 21 agosto 2013

Dieci domande a Francesco Repice sulla Juventus

di Marco D'Alessandro - Amiche ed amici di TiCB, quella che oggi vi propongo è un'intervista che ho avuto l'onore di realizzare nientepopodimenoche a FRANCESCO REPICE. Sono dieci domande che, occorre specificare, ho redatto in qualità di collaboratore di un portale dedicato alla Juventus (Juvenews.net) e quindi si concentrano sull'attualità della squadra Campione d'Italia in carica. Ma non posso esimermi dal condividerla anche con il blog, perché se ho avuto questa fortuna di poter avvicinare uno dei nostri "miti" di Radio Rai, lo devo a questo sito. Dieci domande in cui abbiamo toccato punti molto interessanti sul presente, ma anche sul futuro della Vecchia Signora. Andiamo a leggere, ringraziando l'ENORME disponibilità di Francesco.

1) Si può dire che la Juventus di Antonio Conte è una squadra con qualità molto simili a quelle di un radiocronista? Ritmi alti, intensità, rarissime pause. E’ una squadra piacevole da raccontare?

Si, si può dire. Ma ciò che in radiocronaca, della Juventus, si può solo raccontare e non certo portare al microfono, è la cattiveria, la “fame”, la voglia di vincere sempre e contro qualsiasi avversario, al Bernabeu come a Villar Perosa. Ecco, questa è la caratteristica della Juve più bella e, allo stesso tempo, più difficile da raccontare.

2) Sei uno dei più grandi cantori delle gesta di Andrea Pirlo, ma nel corso della passata stagione sei stato fra i primi a far notare che anche per lui, purtroppo, sono cominciati i tempi in cui bisogna fare i conti con la carta d’identità. Il suo contratto con la Signora scadrà tra un anno.  “Von Karajan” rinnoverà o a giugno sarà addio?

Io credo che sarà addio. E credo che il futuro, se rimarrà Antonio Conte e se permarrà l’impostazione tattica attuale, dipenderà da come Marotta saprà approcciare gli sceicchi del Paris Saint Germain. Marco Verratti è l’erede naturale di Pirlo, tifa Juventus e non vede l’ora di accasarsi a Torino. Posso dirlo con una certa cognizione di causa.

3) Manca una decina di giorni alla chiusura del calciomercato. Cosa manca a questa Juventus per considerarsi completa? Se dovessi fare un nome..?

Per il campionato la Juventus è a posto così. Non le manca davvero nulla per poter aggredire il terzo titolo consecutivo e riscrivere la sua storia. In Europa il discorso è diverso. Lo dice il mercato: fin quando ci saranno clubs in grado di spendere 100 milioni per un solo giocatore, la lotta sarà impari. Di nomi me ne verrebbero in mente tanti, ma sarebbe inutile farli.

4) Raccontasti Carlitos Tevez in qualche occasione già ai tempi di Manchester. Quali sono le sue migliori qualità? E’ lui il top-player che regalerà il definitivo salto di qualità che mancava all’attacco juventino?

L’Apache è perfetto per la Juve. Il suo modo di stare in campo, di interpretare il calcio, la partita, sembra tagliato su misura per Antonio Conte. A Roma si è quasi avuta l’impressione che Tevez fosse alla Juve da 3 o 4 stagioni tanto l’intesa con i compagni scorreva via fluida: senza incomprensioni, sbavature. La migliore qualità di Carlitos è la “fame” che abbinata a quella tecnica ne fa un campione vero. Io penso che il nuovo “10″ bianconero darà filo da torcere anche alle grandi d’Europa. E poi attenzione: tra Tevez e Sabella non corre buon sangue. Per Conte è una gran bella notizia.

5) Un piccolo chiarimento sull’Apache: in Juventus-Lazio hai pronunciato il suo soprannome “Apaci” e non “Apassh” come fa la maggioranza dei media. Ci spieghi perchè la pronuncia corretta è invece quella che abbiamo ascoltato nella tua radiocronaca?

“Apaci” è la pronuncia giusta. Non foss’altro perchè me lo disse un pò di anni fa durante un viaggio negli USA, proprio un figlio del “popolo degli uomini”. Mi fido di quelle parole, come potrei fare altrimenti?

 6) Sarebbe una mossa giusta o sbagliata una cessione di Alessandro Matri ad una diretta concorrente della Serie A? I tifosi sono divisi e perplessi.

La “mossa” va valutata economicamente e non con il “cuore”. Questo deve fare una società vincente. Che calcola anche i rischi legati ad un addio doloroso per la piazza, ma che deve seguire pedissequamente il progetto tracciato ad inizio avventura. Io non sono stato e continuo a non essere d’accordo sul modo in cui la Juventus si è lasciata con Del Piero. Ma al di la di qualche coro e qualche post su FB o Twitter, quale tifoso avrebbe il coraggio, oggi, di scagliarsi contro la dirigenza anche in relazione alla vicenda Del Piero?

7) In un aggettivo, come si può sintetizzare e definire Paul Pogba e la crescita che ha avuto in appena 12 mesi?

Pogba è un giocatore “esponenziale”.

8) Un quesito tormentone tra i tifosi: vedremo il 4-3-3 o il 3-5-2 rimarrà la priorità di Conte? Quale modulo ritieni più adatto?

Perchè cambiare quando i fatti (risultati) ti hanno dato ragione per così tanto tempo? Con il rientro a pieno regime di Pepe (sempre troppo sottovalutato) Conte potrà presidiare le fasce con ancor più varietà rispetto al passato. Senza contare che Simone può indifferentemente giocare a destra come a sinistra. E poi, anche con il sacrificio di Giaccherini, ci sono Peluso, De Ceglie e Padoin. Isla lo vedo invece sempre più vicino all’Inter.

9) Il miglior pregio e un difetto di Antonio Conte su cui può migliorare.

La rabbia, la “garra” direbbero in Argentina. Solo che quella rabbia deve cercare di renderla meno plateale per fare, anche a livello europeo, un vero salto di qualità.

10) Il nostro portale è frequentato da tanti lettori e collaboratori giovani che vivono il sogno di raccontare il calcio e lo sport a livelli importanti, come te. Che consiglio vuol dare Francesco Repice a chi da grande vorrebbe imitarlo?

Leggere, è l’unico consiglio che posso dare a chi voglia scrivere, parlare e comunque raccontare calcio.

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