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lunedì 18 marzo 2013
19:06

La Radio-Pagella 2012-2013 Puntata 31

di Francesco Furlan

Vincitore di giornata: Carlo Verna.
Tornava dopo tempo immemorabile a commentare il Napoli (cosa che adesso non potrà fare per un altro po’ di tempo, dato che le prossime tre partite dei “ciucci” saranno in notturna). Oltre alla funzione di “talismano” (i partenopei sono tornati alla vittoria dopo parecchie settimane), va anche segnalata l’ottima prestazione della voce di Napoli, sempre appassionato e ieri molto bravo anche nella segnalazione dei gol (compreso quello, dato in diretta, di Denis). La redazione campana, con tre fuoriclasse come Verna, Coppola e Cappella, è sicuramente quella che dà più soddisfazioni a noi ascoltatori.

Top
Paolo Pacitti: il protagonista del nostro ultimo “Dietro al microfono” è oramai una colonna portante delle fine settimana fra Gennaio e Marzo. Sempre su livelli di eccellenza, stavolta si è anche potuto finalmente esaltare per una vittoria storica della nostra Nazionale. Peccato che, a causa di una scelta a mio avviso improvvida, abbia di fatto dato solo il finale, saltando tutta la cronaca degli ultimi minuti (una vera disdetta, soprattutto ricordando la sua esaltante prestazione nella partita contro la Francia).

Daniele Fortuna: anche per lui un ritorno dopo qualche settimana di assenza. La sensazione era che potesse essere stato “bocciato”, dopo la frequenza con cui era stato impiegato nelle prime settimane. Spero che invece non sia così, perché, se è vero che la cronaca è ancora ampiamente rivedibile (è sicuramente il radiocronista con il più alto livello di “ehhh…”), il nostro riesce sempre a trasmettere in modo tutto sommato chiaro lei emozioni del campo (come, ad esempio, il rigore fallito in extremis dal Varese nella partita di sabato), che è la cosa che conta di più.

Antonio Monaco: un pensiero affettuoso per il nostro grande Antonio, che penso stia già entrando nell’ordine di idee di avere, l’anno prossimo, due squadre da seguire nel campionato cadetto (senza, ovviamente, voler portare sfortuna al Pescara, che peraltro mi pare non ne abbia affatto bisogno). Gli va comunque dato atto di essere sempre preciso ed abbastanza obbiettivo nel racconto delle partite, cosa che, del resto, accomuna più o meno tutti i regionali che partecipano a TIC. Ieri gli è scappato solo un “obbiettivamente mi sembrava netto” sul fallo di mano del giocatore clivense che, però, effettivamente, lo era. Niente comunque che possa inficiare la sua più che soddisfacente prestazione.

Flop
Inter-Tottenham: Cucchi sulla sua pagina di Facebook ci ha spiegato la mancata trasmissione della partita a causa della mancata acquisizione dei diritti radiofonici. Un vero peccato, visto l’andamento dell’incontro, uno dei più emozionanti della stagione Europea delle squadre Italiane. Anche perché poi ci siamo dovuti sorbire una camomilla laziale che è riuscita ad addormentare perfino un adrenalinico come Barchiesi. Ammetto che accendere la radio convinto di godermi il finale di partita da S. Siro e sentire invece Loquenzi, Adinolfi e la Calessi che disquisivano sull’elezione dei Presidenti delle Camere (a proposito, mi piacerebbe sapere quale trasmissione impedibile stesse andando in onda su Radio Due sabato pomeriggio. Qualcosa che entrerà nella storia della radio, verosimilmente, visto che, anziché Catania-Udinese non la si è potuta interrrompere per mandare in onda lì il discorso del neo Presidente del Senato Grasso) è stata una sorpresa non positiva. Speriamo che per quest’anno sia l’ultimo caso di mancata acquisizione dei diritti radiofonici.

Paolo Notari: pensavo che fosse difficile raggiungere le vette di saccenza ed inutilità della Grande. Ho taciuto per settimane, ma stavolta non ce la faccio. Interrompere lo scatenato Pacitti nel finale di Italia-Irlanda per la fondamentale intervista a Max Gazzè, è stato qualcosa di imperdonabile. Come mi ha subito scritto via SMS l’amico Stefano Stradotto, parafrasando il titolo della canzone andata in onda si potrebbe dire “I tuoi maledettissimi ospiti”…e meno male che Dotto, con una spaventosa arrampicata sugli specchi per collegare il tennis col rugby è riuscito a far sì che almeno il finale venisse dato in diretta. Bravo Dotto (costretto pure a ripetere più volte quell’odioso giochino di parole da Palazzeschi dei poveri, spacciato assieme ai testi della altre canzoni per “poesia moderna”…); onta e raccapriccio sugli altri due protagonisti della non indimenticabile intervista.

Francesco Repice: intendiamoci, nulla di particolarmente grave. Ma quando è costretto nell’ambito di TIC, mi sembra quasi che la potenza della cronaca di Repice finisca talvolta per adagiarsi un po’ nella routine. Non era successo nelle sue due incursioni in serie B; mi pare invece che sia accaduto ieri nella pur scoppiettante partita del Franchi. Peraltro, va detto che forse Repice ricorda ancora con affetto l’ex romanista Tomic, che ha visto in campo nella Viola si ieri sia nella partita dell’Olimpico della scorsa settimana. E ieri ha pure fatto irruzione come terzino del Genoa Davide Cassani, forse spaventato dal maltempo che imperversava durante la Milano-Sanremo. Ergo, vista la sua poca pratica calcistica, i tifosi del Genoa lo possono perdonare per l’autorete decisiva…

2 commenti:

delgiu ha detto...

Molti spunti. Concordo su Verna, che ha reso molto bene l'altalena emotiva della gara. Un solo appunto (oltre alla tendenza, mai mitigata a dire il vero, ad essere napolicentrico): va bene il dirigibile, ma la dinamica dell'1-1 era chiara, e il nostro l'ha interpretata un pò a modo suo, tant'è che le immagini hanno smentito alla grande l'idea che mi ero fatto del gol. Tra i top aggiungerei Dotto. Non seguiva la Sanremo da un pezzo, e per la prima volta lo ha fatto da voce unica; era fermo alle edizioni seguite in motocronaca. Ottimo nella descrizione del finale, tenuto conto che, se si eccettuano gli ultimi due giri d'Italia, il Nostro ha raccontato ben pochi arrivi in volata (le classiche del Nord, che pure ha seguito e segue ancora, si concludono con un uomo solo al comando), e in queste occasioni l'erroraccio è sempre incombente: ne è stato vittima addirittura un mostro sacro come Scaramuzzino e ricordo qualche incertezza anche da parte di Orlando. Una domanda sorge però spontanea: a cosa dobbiamo l'endorsment per Sagan?

Miei personali flop: le designazioni, le scalette, Bisantis.
Designazioni: Repice. Per motivi ben noti aveva saltato un paio di puntate. Ha recuperato ampiamente, tant'è che ce lo siamo ritrovati ad Ascoli quasi a metà scaletta. Veniamo al dunque. La domenica Bisantis a Siena, lui a Firenze. Tenuto conto che Bologna non è distante né dall'una né dall'altra città, perché la sfida del Dall'Ara-che al di là del peso specifico vanta una tradizione notevole nel nostro torneo-non è stata affidata al "Micidiale"?. Per le designazioni imprevedibili ci sarà tempo e spazio dal prossimo mese, no? Nota neppure tanto a margine: il già non freschissimo Bisantis s'è sobbarcato due integrali, la seconda delle quali si temeva non particolarmente ricca di emozioni e così è stato.

Scalette. Nulla da eccepire sulla scelta del campo principale della domenica. Penuria di inviati sul calcio e presenza di un regionale affidabile hanno reso necessaria una scelta non del tutto aderente alla classifica (il peso specifico dei match non era poi così differente). Ma qui sta il motivo del mio flop. Per Gianni Brera, il big match della domenica era quello nel quale si sfidavano le due squadre con la somma punti più alta della giornata. Con Martegani, per quanto io ricordi, questo criterio era applicato piuttosto fedelmente. Cucchi, da caporedattore, ha dovuto far fronte all'impossibilità della scelta, dato che di domenica si giocano al massimo 5-6 partite, metà delle quali non di alta classifica (quando non ci sono scontri diretti, altrimenti ancora di più). Per la serie B però il discorso cambia. Vengono promosse direttamente le prime due, non solo la prima. E può esserlo anche la terza: quest'anno le circostanze lasciano molti spiragli in tal senso. E allora perché il campo principale è Sassuolo-Cittadella, che non sposta niente di significativo né in testa né in coda? Per non parlare di Sassuolo-Grosseto di qualche settimana fa (il Grosseto vinse ma rimase ultimo e staccato: chi arriva penultimo e terzultimo retrocede uguale, eh). In sintesi: il Sassuolo può pure non presentarsi per 3-4 partite e scendere in seconda posizione, ma il suo vantaggio sulla terza-che è quello che conta-non lascia spazio ad interpretazioni. In questo rush finale il primo campo dovrebbe essere quello in cui sono impegnate le squadre in lotta per i playoff, al limite il Livorno, perché i dubbi riguardano proprio la disputa o meno dei barrage. Preferire Sassuolo-Grosseto a Empoli-Varese è stato concettualmente molto discutibile (a mio avviso), e temo che la storia si ripeterà.

Anonimo ha detto...

Ciao Delgiu! Oramai sei la Juventus del Totocronista...Dotto eccellente, in effetti. Penso che Sagan sia uno dei suoi pupilli, donde il pronostico così spericolato. Su Bologna-Juventus fatta da Bisantis (non la sua miglior prestazione, peraltro) concordo, anche se va detto che, spesso, quando poi c'è la Nazionale durante la settimana Repice viene mandato a Firenze o in campi limitorfi. Magari, molto semplicemente, sabato aveva altri impegni. Sulle scalette è vero quello che dici, però io è da anni che ricordo come il campo principale (sia di A sia di B) sia sempre (o quasi) quello con la prima in classifica, anche per partite magari piuttosto scontate. Peraltro, Cucchi ti ha accontentato, dato che stasera il campo principale sarà Cesena con Dotto (peccato, Cappella si sarebbe meritato la soddisfazione). Fra l'altro, l'anticipazione del sito di Zona Cesarini (a proposito, anche le anticipazioni meriterebbero un piccolo flop, forse...) lascia fuori sia dai campi collegati sia da quelli seguiti da studio il Liberati, dove invece presumo ci sarà Brughini.
Francesco

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