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venerdì 22 febbraio 2013

Dietro al microfono: intervista a Filippo Corsini

di Massimo Raibobo Verona
Per l'intervista di questa settimana abbiamo contattato uno dei giornalisti più importanti della redazione di "Tutto il calcio" ovvero il conduttore della trasmissione.
"Ai nostri microfoni" questa settimana c'è Filippo Corsini

Domanda di rito: esordio al Gr1 sport e a Tutto il calcio
Non sono preciso. Il mio esordio al Gr1 avvenne ormai parecchio tempo fa. Parliamo forse del lontano 1991 con Massimo De Luca capo redattore. Effettuai un collegamento esterno da una ricevitoria del Totocalcio in una settimana particolarmente interessante del campionato. L' ’esordio a Tutto il calcio fu, credo, per una partita di serie B con Provenzali conduttore.

Ci racconta la sua storia in Rai?
Prime collaborazioni dopo il Mondiale di Italia 90’ , subito al Gr 1.
Dal 1987 lavoravo infatti in pianta stabile ad AREA, agenzia di stampa radiofonica.
Poi nel '96 ebbi un contratto di 3 mesi con la televisione, l'’allora TGS , oggi Rai Sport.
C' ’erano le olimpiadi di Atlanta. Tutte le mattine facevo la rassegna stampa dallo studio. Sono stato assunto nel 1997 insieme a Repice.
Caporedattore Ezio Luzzi, poi Marco Martegani ed infine Cucchi.

Lei ha convissuto per moltissimi anni con Alfredo Provenzali. Ricordo il momento del cinquantesimo anniversario in cui lei conduceva domenica sport a fianco di un commosso Provenzali. Cosa le manca di più di Alfredo?
La sua straordinaria capacità nel sapersi concentrare immediatamente e la grande carica umana. Non l'’ho mai sentito parlare male di un collega. Cosa rarissima nel nostro ambiente.

Da quest'anno è conduttore unico di Tutto il calcio. A noi piacerebbe conoscere come un conduttore si prepara, e tutti i risvolti organizzativi della preparazione.
Comincio in settimana. Approfitto dei due giorni di riposo che trascorro a casa mia per preparare classifiche, numeri, calciatori che cambiano casacca, statistiche e improvvise novità che purtroppo sono sempre più frequenti: es. i punti di penalizzazione che vengono regolarmente assegnati alle squadre ad inizio stagione e che poi il TNAS annulla nel corso della settimana.
A poche ore dalla messa in onda l'’ultima verifica perché può esserci stato un cambio improvviso di un collega dirottato su un altro campo.

Io sono convinto che il ruolo del conduttore sia più complicato di quello del radiocronista per la necessità di controllare tutti i fronti del divenire degli eventi oltre ai problemi tecnici e tutto quello che gira intorno a una diretta "fiume". Quanto è faticoso il suo ruolo?
Sono due fatiche diverse. La radiocronaca ti brucia energie fisiche quasi come se a correre per il campo fossi tu stesso . La conduzione richiede alta capacità di concentrazione perché l'’imprevisto tecnico e non solo è sempre dietro l'’angolo.
La conduzione e il coordinamento mi hanno insegnato a saper decidere in pochi istanti, tipo arbitro di calcio.

Ha preso spunto in alcuni aspetti dai precedenti conduttori? O dai radiocronisti che hanno fatto la storia della trasmissione?
Sarebbe poco intelligente tentare di imitare qualcuno.
Io cerco sempre di essere essenziale e sintetico, anche se non sempre ci riesco.

Lei preferisce il lavoro redazionale o di inviato? (Molti di noi si chiedono l'anno preciso in cui ha iniziato a fermarsi in redazione e sospendere il ruolo di cronista)
L’'ideale sarebbe un giusto mix. Ormai parto solo per i grandi eventi , tipo mondiali o olimpiadi. L'’amore per la famiglia mi ha portato a scegliere il lavoro redazionale.
Credo che la mia ultima radiocronaca risalga ad un Napoli-–Juventus di Coppa Italia. Parliamo di una decina di anni fa.

Io ho un vago ricordo di lei inviato negli stadi durante Tutto il calcio Serie B di alcuni anni fa.
Molto divertente. Cercavo sempre di farmi mandare in Toscana ( Siena, Firenze o Pisa)


Che futuro ha secondo lei "Tutto il calcio" nel "marasma dei diritti" e nelle difficoltà del nostro tempo?
Mi piace pensare che Tutto il Calcio avrà ancora un lungo futuro nonostante le enormi difficoltà e il rincaro costante dei diritti radiotelevisivi.
Spero che la RAI continui a investire sullo sport alimentando così l'amore degli autentici appassionati che vivono e intendono lo sport e il calcio in chiave ancora romantica.
Ho sempre pensato che la partita ascoltata alla Radio mantenga inalterato il suo grande fascino: è come leggere un buon libro. Aiuta la fantasia e fa sognare.

E il calcio italiano può guardare al futuro con speranza?
Si a patto che gli attuali dirigenti comincino a rendersi conto che è ora di cambiare strada per salvare il "prodotto"

Lei ha partecipato a Olimpiadi ed eventi sportivi di vario genere. Seguiva anche altri sport? Se sì quali?
Ho raccontato anche un po' di basket , tennis e pattinaggio. Da ex giocatore di pallamano mi sarebbe piaciuto parlare anche di questo sport che in Italia però è seguito pochissimo.

Molti sono convinti che la Radio abbia ispirato molti programmi e modi di fare tv sportiva oggi.
Concorda? La radio potrebbe prendere qualche idea dalla tv? O meglio lasciare i due mondi nettamente separati?
Sì concordo. In fondo la radio è nata parecchi anni prima della TV.
In molti poi hanno tentato semplicemente di imitare quelli che erano gli unici punti di riferimento della materia .
Credo sia inevitabile importare idee nuove anche dalla TV a patto che siano buone.

Un altra cosa che mi ritorna in mente è il periodo in cui con "Quelli che il calcio" sotto la conduzione di Fazio, in cabina comparvero le telecamere che inquadravano il radiocronista. Lei ha ricordi di quella esperienza? La riproporrebbe?
Si mi ricordo perfettamente. L'idea mi piacque. Ma secondo me dopo qualche mese perse inevitabilmente il suo smalto. Una volta "svelato" il volto misterioso del radiocronista la magia svanisce....

Sarebbe favorevole a mandare in tv Tutto il calcio, come fatto da Rainews24 in occasione del compleanno?
Non ne sono convintissimo

Cambierebbe qualcosa nella struttura della trasmissione?
Al momento no. In futuro non vedrei male un intervento (studiato e contenuto ) dei tifosi .

Cosa fa di "Radio anch'io sport" la trasmissione pacata e mai sopra le righe che molti apprezzano nel mondo del calcio e non?
Credo che influisca molto l'orario di inizio. Il lunedi mattina alle 9.05 devi proporti come un buon caffè caldo a chi ti ascolta. Credibile e irrinunciabile.

E' di oggi la notizia dell'elezione di Malagò al CONI. Uno degli indirizzi del neo presidente è la diminuzione della presenza del calcio nelle decisioni del nostro Comitato olimpico e nella sua vita. E' così presente secondo lei il pallone nel nostro mondo sportivo?
Sì, inevitabilmente

Domanda da dentro e fuori? Ameri o Ciotti? Perchè?
Ciotti. Ma solo perchè ho avuto la fortuna di conoscerlo avendolo con me in studio.
Ameri purtroppo non l'ho mai conosciuto.

Chiudo con un'ultima domanda: che sensazioni ha quando parte la fatidica sigla alle 14.50?
L'emozione è sempre la stessa. PAZZESCA.
Senza emozioni non si vive. Quando da bambino sentivo la sigla partire dicevo sempre dentro di me: " un giorno mi piacerebbe condurre Tutto il calcio...." esserci riuscito mi sembra incredibile !!

1 commenti:

PieroTre98 ha detto...

Quasi non ci credo.
Corsini che giocava a pallamano.
Anch' io pratico questo sport e credo che bisognerebbe fargli più spazio. No?

NOTA

Questo non è il sito ufficiale della trasmissione ma solo una comunità di appassionati.

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