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martedì 15 gennaio 2013
08:27

La Radio-Pagella 2012-2013 Puntata 23

di Francesco Furlan

Prima di tutto, segnalo il graditissimo ritorno del blob dei gol, la cui mancanza (che, come segnalato da Massimo, si estendeva anche al podcast) nelle scorse settimane era invero assai fastidiosa. Inoltre, mi permetto di segnalare anche due inezie, sempre con la doverosa premessa che Cucchi e Repice (specialmente il primo) sono come la nostra Costituzione e si può solo parlarne bene. Cucchi per due volte ha…annullato il gol della Juventus (una quando i bianconeri erano in vantaggio per 1-0, l’altra sul punteggio di 1-1), senza che Corsini (di solito spietato in simili circostanze) facesse una piega. Repice, perfetto nelle sua cronaca (pure troppo, dato che ha annunciato la vittoria della Lazio quasi fosse stata la partita-scudetto), è incappato in lapsus piuttosto vistoso definendo “esiziale” la vittoria dei biancocelesti. Cose che succedono anche ai migliori.

E veniamo alle pagelle propriamente dette.


Vincitore di giornata: Niki Pandolfini. Ammetto di avere un poco trascurato nei miei resoconti i corrispondenti regionali. Rimedio prontamente, approfittando anche dell’eccellente giornata di Pandolfini, oramai una vera e propria garanzia. Il nostro è da tempo una roccia sulle cronache dirette (peraltro, vista l’ugola d’oro della speaker del Massimino, deve anche essere particolarmente tempestivo ad annunciare i gol degli etnei, dato che qualche secondo di ritardo potrebbe essere esiziale per i timpani dei radioascoltatori) ed anche come seconda voce è assolutamente all’altezza (ultimo esempio il recente Catania-Torino). Ieri è stato puntuale, preciso e tempestivo nella cronaca della sfortunata prestazione siciliana della Roma. E ci ha pure regalato un eccellente servizio alla Domenica Sportiva, andato in onda prima del posticipo. Per Niki una delle tante giornate da incorniciare.

Top

Giovanni Scaramuzzino/Mauro Carafa: se avessi dovuto scegliere la partita da evitare nel programma della prima giornata di ritorno, avrei senza dubbio indicato l’anticipo dell’ora di pranzo. Invece, nonostante l’orario da abbiocco, Scaramuzzino e Carafa si sono disimpegnati alla grande, aiutati anche da una partita che, va detto, è stata assai più divertente ed equilibrata del previsto. Scaramuzzino non è una novita: che commenti Roma-Milan o Torino-Siena il suo ritmo e la sua bellissima cronaca danno sempre grande soddisfazione. Oramai non è più una novità neanche Carafa, davvero molto buono nel suo compito di seconda voce, preciso, informato e mai invadente. Una piccola perla che speriamo più di qualcuno sia riuscito a gustarsi.

Emanuele Dotto/Tarcisio Mazzeo: ed anche qui ringrazio di cuore i nostri due eroi di Genova se ho resistito alla tentazione di spegnere tutto ed ascoltarmi qualcuno dei CD arrivati come regalo di Natale. La vomitevole prestazione della mia squadra del cuore avrebbe indotto in tentazione anche il più paziente dei tifosi rossoneri; fortuna che i due dioscuri genovesi hanno condito la lo cronaca di quelle piccole, divertenti considerazioni che costituiscono il lato migliore delle integrali raccontate da Dotto (ieri sera, Mazzeo si è improvissato per un attimo Odisseo, mentre Dotto ha gratificato Bojan dei più svariati epiteti, del tutto meritati, peraltro. Aspettiamo con ansia il blob di Stefano per tutti i particolari). In attesa che il mio amato Diavolo raggiunga i 40 punti che dovrebbero garantirgli la salvezza, tocca accontentarsi…

Daniele Fortuna: ed a proposito di cronache che danno sempre molta soddisfazione, va segnalata l’ottima prestazione del “vice-Barchiesi”. Purtroppo, al grande Massimo toccano da qualche tempo partite apparentemente strachiuse già dopo dieci minuti. Ed allora, fra una sfogliatella servita da De Lorenzo ed un goccino di Valium ammanitoci da Rivalta (per non parlare del profetico Pancrazi, che evidentemente, al momento di annunciarla, sapeva già che razza di partita inguardabile sarebbe stata Samp-Milan…), il peso principale della trasmissione grava sulle spalle dell’ottimo Daniele. La vittoria (inutile) della Reyer Venezia sul campo della capolista è raccontata sempre con grande passione e precisione. Fortuna che c’è Fortuna, insomma.

Flop

Giuseppe Bisantis: premesso subito che il grandissimo Giuseppe (Stakanov per gli amici) si sciroppa quasi ogni settimana almeno due-tre partite ed assodato che la sua enorme crescita ed affidabilità è testimoniata dal fatto che sia stato lui a raccontare per due volte di fila una semifinale di Europei e Mondiali, va anche segnalata, secondo me, quello che è forse una piccola pecca piuttosto ricorrente nelle sue cronache. Quando la partita langue un pochino (vuoi perché è brutta di suo, vuoi perché, come capitato sabato con Bologna-Chievo, è di fatto chiusa dopo il primo tempo), Bisantis tende, mi sembra, ad adagiarsi nella cronaca tipo “filastrocca” (Tizio passa Caio, che la ripassa a Tizio che contrastato da Sempronio la cede a Mevio etc.), la quale può risultare un po’ stucchevole. Diciamo che forse, in queste circostanze, gioverebbe probabilmente lasciare un po’ più di spazio alle seconde voci. Tanto, partita chiusa per partita chiusa, magari si avrebbe un po’ di monotonia in meno. Tutto considerato, piccolezze.

Ugo Russo: fortunatamente, per una volta, il grande Ugo finisce nella parte dei “cattivi”, tanto per confermarci che è umano anche lui. Abbiamo sentito ieri in Udinese-Fiorentina un Russo “d’annata”. Quello che, nonostante la sua eccellente cronaca e il precisissimo racconto dei gol, ogni tanto “barocchizza” senza ritegno. Rischio enorme (difatti gli unici a districarsi alla grande in questa particolare specialità sono, a mio avviso, Repice e Scaramuzzino), che stavolta non paga, dato che Russo in almeno un paio di circostanze, si incarta in un ragionamento e fatica a concluderlo (ieri è successo, mi pare, in occasione della sostituzione di Aquilani). Niente di drammatico, solo un ricordo del Russo (magari con la barba nera “naturale”) di qualche anno fa.

Roberto Antoniutti: brutta cosa non guardare il blog al sabato o alla domenica. Difatti, io ero ancora convintissimo che al PalaOlimpia (campo principale di Pallavolando) avrei trovato la Martellini, come mi pare fosse uscito nelle anticipazioni di venerdì. Ergo, la sorpresa di sentire Antoniutti è stata totale e, lo ammetto, non del tutto gradita. Con la sua pettinatura vagamente “all’Umberta” ed il suo tono caldo e rilassato da fine dicitore, il nostro avrebbe forse potuto essere un eccellente partner della Duse in qualche salotto dannunziano degli anni dieci del novecento. Francamente, come cronista di eventi sportivi, ammetto che non riesco a farmelo piacere (colpa mia). Se c’è da sostituire la Martellini, poi, le cose diventano ancor più difficili. Fra l’altro, qualcuno mi dica se per caso mi ero sognato che a Latina avrebbe dovuto esserci la Collazzo. Se sì, chiedo scusa, se no, purtroppo, il cambio con Avallone è, ahimé, a tutto svantaggio degli ascoltatori, dato che il bravo Umberto (molto più a suo agio nelle cronache non calcistiche), pensa bene di ridare la linea al campo principale (dove non si gioca) proprio in coda al finale di set più emozionante della giornata. Fortuna che il buon Roberto, dopo un minuto di cazzeggiamento, ha un attimo di resipiscenza e gli dà la linea proprio sul punto in battuta di Latina che chiude il parziale. Segnalato che ieri la baracca di Pallavolando è stata tenuta in piedi, a mio avviso, principalmente, dal solito, immarcescibile Brughini, prego davvero che la Martellini e la Collazzo non ci abbandonino mai più.

2 commenti:

delgiu ha detto...

L'immagine di Antoniutti che disquisisce con la Duse mi ha fatto ribaltare dalle risate!
In una giornata in cui tutti hanno reso molto bene, segnalerei l'interruzione di Repice sul primo gol della Lazio: una delle migliori dell'annata, a dimostrazione del valore assoluto del cronista calabrese anche in trasmissione. Cucchi per la capolista e Repice per la seconda: al di là dei finali di campionato, è una circostanza ormai piuttosto rara, ma ovviamente graditissima. Mi sono venute alla mente le puntate invernali di qualche anno fa, con Cucchi al seguito della Juve e Gentili all'Olimpico romano. Esiziale per Repice sarà stata l'interruzione di Pandolfini, sul quale non posso che concordare, sottolineando come il suo integrarsi nella trasmissione sia stato molto rapido, più di altri regionali. In cronaca lo preferisco che al commento, l'unica pecca che gli attribuisco sta nelle interruzioni: forse per evitare critiche di partigianeria tende a smorzare decisamente sui gol del Catania. La qual cosa di per sé non può essere contestata, ma se il Catania batte Lazio e Roma in casa i decibel possono tranquillamente salire: una piccola che batte una grande è sempre qualcosa che merita risalto (anche se il Catania in casa ha randellato tutti nelle ultime stagioni). A onor del vero, con Cucchi caporedattore i corrispondenti delle sedi regionali stanno avendo un'importanza notevolissima, come mai prima nella trasmissione; forse per questo motivo hanno fatto loro il principio della moderazione assoluta (ricordo anni fa, specie negli stadi più "caldi", interruzioni da by-pass).
Voti alti anche per il primo Monaco al Meazza nerazzurro. Su Ugone sono d'accordo, però l'annuncio del 2-1 è stato di quelli da vecchio Ugo, con tanto di voce leggermente incrinata. Nel finale si è lasciato andare a dei tentativi di supercazzola, fortunatamente risoltisi positivamente prima del rimbrotto, questo sì esiziale, di Corsini. Come scrisse una volta Luca Anzanello, anch'egli esegeta ugoniano, in una stessa radiocronaca è emerso il meglio e il peggio di Russo. Un'ultima menzione per il Dinamo Coco: non è Barchiesi, d'accordo, ma chi se non lui poteva riferire del cappotto dei sassaresi del basket alla Montepaschi?

Anonimo ha detto...

Ciao Delgiu! Anche il Dinamo Coco non è male. Purtroppo io il lunedì sera sono sempre impegnato, quindi ho perso la sua radiocronaca. Concordo sul fatto che, rispetto a qualche anno fa, i regionali si siano molto calmati. L'unica, parziale eccezione, a mio avviso, è Monaco (durante le feste c'è stato un Lanciano-Padova con sciarpa rossonera al collo), a cui comunque vogliamo troppo bene per calcare troppo la mano. Su Antoniutti, non vorrei dare l'impressione di accanirmi troppo: lo ricordo come un ottimo giornalista alla TGR. Solo che non mi pare proprio tagliatissimo per fare le radiocronache. A presto !
Francesco

NOTA

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