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venerdì 21 dicembre 2012

La posta di Tonino Raffa - Puntata 2

Torna per la seconda puntata, la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it
La prossima scadenza è fissata per il 15 Gennaio 2013

Gentile dottor Raffa, E' davvero strano per un radioascoltatore assiduo come me non sentire più la sua voce, voce che considero "amica", considerando le domeniche trascorse alla radio. Le volevo dire che lei in particolar modo, e altri suoi colleghi di tutto il calcio,siete icone emblematiche dell'Italia lavoratrice, onesta e servizievole nei confronti del pubblico che usufruisce.
Lavoratrice considerando le migliaia di telecronache da lei effettuate, onesta nell'obbiettività con la quale queste venivano svolte, senza dimenticare la professionalità e lo stile semplicemente perfetto. Quindi la considero il contraltare dell'altra Italia,quella pacchiana,arruffona e serva,che nel mondo del calcio si sa, è quella delle pay tv. Mille volte meglio i freddi gradoni di uno stadio e nelle orecchie la pastosità della sua voce dal Granillo o dal Tardini. Detto questo le volevo fare una domanda molto soft. Se è a conoscenza degli imitatori come Donatello Di Michele o Butinar (che secondo me la imita in modo perfetto e molto simpaticamente la fa quasi sembrare un ultras della Reggina) e cosa ne pensa.Grazie dell'attenzione e affettuosi saluti da Raffaele
Dispiace anche a me, caro Raffaele. Ma bisogna farsene una ragione. L'anagrafe mi ha battuto una mano sulla spalla e ho dovuto restituire la... linea allo studio. Ma sono uscito nella maniera migliore : sommerso dall'affetto dei colleghi e dai complimenti di tanti ascoltatori affezionati come te. Mi rende orgoglioso l'identificazione dei radiocronisti di "Tutto il calcio" con l'Italia degli onesti che ha a cuore i valori dell'equilibrio e dell'imparzialità. Elementi che danno connotazione alla missione del servizio pubblico d'informazione. Quanto agli imitatori conosco i simpaticissimi Gigi Miseferi e Giacomo Battaglia (la coppia del "Bagaglino") Gennaro Calabrese e Gianfranco Butinar, con il quale ho avuto il piacere di conversare a cena qualche anno fa dalle parti di Ostia. E' bravo. Spero di rivederlo anche perchè mi farebbe piacere che aggiornasse l'imitazione ricordando non solo le mie radiocronache dal Granillo, ma anche quelle da Bologna, Bergamo, Parma, Cesena, Roma,Milano,Lecce, Ascoli, Verona etc.... Ovunque, come era mio dovere,mi sono sforzato di essere obiettivo. 

Caro Tonino approfittando della possibilità datami da tuttoilcalcioblog di poter comunicare con te, vorrei porti un paio di domande. Come mai tra gli inviati di tutto il calcio ci siano tanti calabresi e quali tra questi ritieni che ti assomiglia di più? Inoltre dopo che tu e Livio Forma avete lasciato il microfono mi aspettavo la promozione dell'ottimo Enzo Del Vecchio nell'organigramma degli inviati della domenica, invece......, come si può spiegare questa scelta? Ti saluto cordialmente Agostino da Frattamaggiore.
E' vero, caro Agostino. Nel gruppo di "Tutto il calcio" i calabresi (Repice, Bisantis, Scaramuzzino e, fino a qualche mese fa, il sottoscritto) sono in ...maggioranza relativa. Forse nel nostro DNA c'è molta caparbietà, insieme con un amore smisurato per la Radio. Ma, più realisticamente, ritengo questo aspetto del tutto casuale. Ciascuno di noi ha maturato importanti esperienze professionali fuori dalla Regione d'origine ed ha avuto anche "modelli" di riferimento diversi (io, per esempio, ho trascorso stagioni intere "studiando" dal vivo il fenomeno Ameri, con il quale ho avuto il privilegio di viaggiare e di lavorare. Ma ho anche avuto la possibilità di ascoltare spesso i consigli di Massimo De Luca, un amico ed un professionista esemplare al quale devo molto, perchè negli anni '80 mi ha lanciato in "Tuttobasket"). Per questa ragione è difficile dire se qualcuno assomiglia ad un altro. E' verosimile che, ferme restando le capacità di tutti i colleghi, ognuno assomigli a se stesso. Quanto al carissimo Del Vecchio, è probabile che pesi il molto il fatto che lui sia ancora nell'organico della TGR la testata regionale. Che, storicamente, è sempre stata restìa a "prestare" i suoi inviati alla squadra di "Tutto il Calcio". Ne sappiamo qualcosa io, Emanuele Dotto, Livio Forma, Enzo Foglianese e tanti altri che hanno cominciato nelle sedi regionali. Spesso abbiamo pagato il prezzo di questa "contesa" assurda tra testate della stessa azienda. 

Gentile Raffa, sono un ascoltatore di Tutto il calcio minuto per minuto ormai da qualche anno e mi dispiace molto non sentirla più al microfono di questa fantastica trasmissione.Personalmente avrei tantissime domande da farle ma sarò breve. Intanto volevo sapere come ci si sente la domenica pomeriggio nella veste di ascoltatore e non più radiocronista, dopo anni e anni passati nelle cabine degli stadi di tutta Italia. Vorrei poi da lei un opinione sui "nuovi" radiocrinisti di oggi, in particolare vorrei soffermarmi su Francesco Repice e Giulio Delfino che certo non sono gli ultimi arrivati, ma che saranno sicuramente destinati ad essere gli eredi del grande Riccardo Cucchi. Infine una curiosità: quali sono secondo lei le caratteristiche che deve avere un bravo radiocronista? 
Simone (Gentilix) da Latina. 
Grazie per l'affetto Simone. Come ci si sente nelle vesti di ascoltatore dopo una carriera al microfono? E' come riavvolgere il nastro e fare un balzo indietro di quasi 40 anni, quando lavoravo nei quotidiani ma non perdevo una puntata. Detto questo non è che l'arrivo della pensione mi abbia fatto sprofondare nella noia. Al contrario. Sono reduce da un trasloco che mi ha impegnato molto obbligandomi a trottare per giornate intere. Ricevo qualche invito in città diverse dalla mia e, se posso accettare, ci vado volentieri. Insieme con Riccardo Cucchi abbiamo presentato il suo libro sui 50 anni della trasmissione ("Clamoroso al Cibali") in tante piazze (Ultimo round a Lecce nei giorni scorsi, ma in precedenza siamo stati a Modena, Parma, Bologna, Cesena, Reggio Calabria, Catania etc...). Eppoi con altri colleghi ci sentiamo e ci vediamo appena è possibile. Non so se ho titolo per dare un'opinione sui radiocronisti di oggi, visto che mi considero solo uno dei tanti. Hai citato Repice e Delfino. Sono due certezze e non da ora. I nuovi sono quasi tutti ok e con loro penso di avere un ottimo rapporto. Se proprio mi dovessero obbligare a scommettere su qualcuno, punterei ad occhi chiusi su Giovanni Scaramuzzino e Massimo Barchiesi. Ma forse, sbilanciandomi, sto facendo un torto agli altri. Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon radiocronista ? Una buona preparazione di base, molta curiosità e, soprattutto, amore e passione per questo lavoro. Il che significa ascoltare i più bravi, cominciare con brevi servizi registrati prima di tuffarsi nella diretta, leggere almeno 5-6 quotidiani ogni mattina, aggiornarsi costantemente, avere una scorta sufficiente di vocaboli, conoscere sinonimi e contrari, contestualizzare con qualche riferimento storico l'evento ed il luogo dal quale si trasmette. Premesso tutto questo devi poi avere la fortuna di trovare qualcuno disposto a metterti alla prova. Il radiocronista ideale? Dovrebbe essere il risultato della fusione delle qualità di Ameri e Ciotti. Enrico è stato "la radiocronaca", grazie al ritmo, ai riflessi ed alla chiarezza divulgativa della suo racconto. Ciotti è stato l'anima del tecnicismo radiofonico. Ma non possiamo dimenticare nemmeno l'eleganza maestosa e lo scrupolo di Provenzali, La pastosità della voce di Ferretti, l'allegria ed il fiuto professionale di Luzzi. 

Gentile Dott. Raffa, sono passate 5 italiane su 6 nelle coppe Europee ma l'impressione è che le big (Juve e Milan) abbiano faticato e le altre non abbiano dato il massimo o cmq non abbiano sempre schierato la migliore formazione. Che ne pensa? Lorenzo da Chieti

In Europa continuiamo a faticare, caro Lorenzo, perchè siamo indietro con le riforme. E' vero, in questa stagione sono qualificate 5 formazioni italiane su 6. Ma solo la Juventus (guarda caso il club che ha saputo guardare più avanti degli altri, costruendo uno stadio moderno) ha suscitato un'ottima impressione per organizzazione e personalità. Le altre società continuano a litigare sui diritti televisivi, non investono molto sui vivai, non pensano alla necessità di creare una "cultura" sportiva per combattere la violenza e riportare le famiglie allo stadio. Molti club sono arrivati persino a snobbare l'Europa League (gli allenatori hanno optato spesso per il turn over) perchè ha meno "Appeal" della Champions. Errore grave : tutto questo rende il nostro calcio meno appettibile agli occhi di possibili investitori. In questo momento di crisi, gli unici che dispongono di risorse economiche sono gli arabi. I quali girano al largo, avendo scelto principalmente l'Inghilterra e la Francia. Si spiega con questo anche la partenza di molti talenti (vedi le cessioni del Milan) che hanno scelto altri campionati. Il che ha indebolito il nostro movimento.

Gentile Tonino Raffa,
come lei sono di origine calabrese e vorrei chiederle un parere sulla Reggina e il Crotone. Mi sembra che i granata siano in dismissione? Concorda?
Era per caso in cabina lunedì scorso quando Dotto ha raccontato il posticipo dal Granillo?
Cordiali saluti. Filippo da Reggio Calabria

Caro Filippo, Reggina e Crotone devono fare i conti con la "spending review". Disponibilità economiche limitate e dunque necessità di puntare sui giovani. Che non sempre sono di qualità e che qualche volta pagano il prezzo dell'inesperienza. Per quel poco che ho potuto osservare, vedo il Crotone più spigliato (in trasferta ha spesso ben impressionato, anche quando non ha raccolto punti), mentre la Reggina manca di qualche pedina esperta a centrocampo, un reparto dove sono in maggioranza i pedalatori ma non c'è un buon "architetto" per costruire gioco quando si tratta di fare la partita. Naturalmente è solo una mia impressione e potrei sbagliarmi. Auguro la permanenza ad entrambe. Ma la strada è lunga ed è tutta in salita. Hai intuito bene : ero accanto ad Emanuele Dotto, nel derby che si è giocato in posticipo al Granillo. Siamo stati compagni di corso dopo l'assunzione in Rai e restiamo amici fraterni da ben 32 anni. Doverosamente ho fatto gli onori di casa.

Gentile Raffa,
dopo il record di goal di Messi, secondo lei è da classificare come uno dei più grandi calciatori della storia? O deve raggiungere ancora il livello di Maradona e Pelè? Secondo me manca qualcosa a livello di Nazionale. Arrivederci. Massimo da Pistoia
Messi è il numero uno degli anni duemila. Su questo nessuno ha dubbi. Lo dicono le cifre. Che hanno sempre il pregio innegabile di fotografare la verità. Ha ancora molti anni di carriera davanti a lui, e dunque ,caro Massimo, bisognerà aspettare per un paragone con Pelè e Maradona. Anche perchè ,come tu hai ricordato, non ha ancora vinto nulla con la Nazionale argentina. Pelè ha collezionato tre mondiali , Maradona ha trascinato da solo al successo nel 1986 una squadra che non aveva grandi fuoriclasse ma solo dei buoni comprimari. Dunque per quanto riguarda la tecnica individuale, l'accostamento è già attendibile, ma per quanto concerne la capacità di leadership solo il tempo potrà consentire una verifica.

Caro Tonino Raffa,
oltre al calcio è legato a qualche altro sport? Se sì quale? Che sport ha raccontato con maggiore passione durante le Olimpiadi che ha seguito? Grazie. Giorgia da Bologna

Nei primi anni di Rai, ho seguito molto anche il Basket grazie alla fiducia accordatami da Massimo De Luca. Del resto gli spazi nel calcio erano ristretti perchè era l'epoca dei "mostri sacri". Alle Olimpiadi -come sai Giorgia- il calcio è solo una delle tante discipline. Ho dunque seguito anche l'equitazione, il tiro al piattello,il tiro a segno, la lotta, il judo, il ping pong (che in Cina è lo sport nazionale e non ho mai visto palazzetti così affollati come a Pechino nel 2008). La passione che ci devi mettere è sempre uguale. Naturalmente la sera prima, insieme con qualche collega o con i tecnici federali, facevo in albergo il mio corso accelerato per metabolizzare il regolamento. Non so se ci sono riuscito : impossibile conoscere tutto. L'importante è esserne consapevoli.

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