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Il Palinsesto sportivo di Radio1Rai

MARTEDI 23 APRILE 2024
Radio1Rai
ore 08:25,  13:20, 19:20, 00:20 Gr1 Sport
ore 20:55 Zona Cesarini
*Calcio - Coppa Italia LAZIO-JUVENTUS (M.Barchiesi-M.Orlando)
Radio1Sport
ore 11:05 Palla al centro
ore 13:30 Pop Sport
ore 14:05 Numeri Primi (replica)
ore 14:30 Pop Sport
ore 17:05 Tempi Supplementari
ore 19:30 Pop Sport
ore 20:55 Simulcast con Radio1Rai 



mercoledì 21 novembre 2012

Un passo nella storia - Episodio 80

di Roberto Pelucchi

Il 1977 è un anno di svolta per il calcio alla radio. Per 16 anni Tutto il calcio era confinato al racconto dei secondi tempi delle partite e nelle ultime quattro giornate la trasmissione subiva un black out totale, imposto dalla Lega per evitare che la lotta per lo scudetto, l'Europa e la salvezza potesse essere condizionata. All'inizio del 1977, invece, la Rai fa una mossa intelligente, mirata a contrastare la concorrenza spietata delle prime radio private: organizza una trasmissione anche per i primi tempi, e su Radio 2 si amplia Domenica Sport, fino a quel momento confinata alla fine delle partite per le interviste dagli spogliatoi. L'iniziativa viene presentata in una conferenza stampa il 29 marzo dal capo del pool sportivo, Guglielmo Moretti, dal capo della redazione sportiva del Gr2 Gilberto Evangelisti e da Mario Giobbe, giornalista a cui è affidata la conduzione della trasmissione (all'epoca conduceva anche Anteprima Sport, trasmissione del Gr2 di anticipazione delle notizie sportive della giornata in onda a mezzogiorno). "Si tratta di un appuntamento radiofonico di due ore e tre quarti - si legge sui giornali -. Si comincerà alle 15.30 su Radio 2, in concomitanza con l'inizio delle partite di calcio. "Lavoreremo con i microfoni aperti, collegati con gli 8 campi della serie A, ha sottolineato il capo redattore Evangelisti, e con i luoghi dove si svolgono le altre manifestazioni sportive. In 50 minuti contiamo di fornire un ampio panorama di notizie con un taglio diverso dal "Calcio minuto per minuto", che rimarrà invariato. Prevediamo circa 30 servizi di un minuto per i vari sport in programma. La trasmissione di Mario Giobbe con la regia di Evangelisti e con Moretti in studio per le notizie, avrà la caratteristica di un'agile carrellata sugli avvenimenti della giornata. Alle 16.20 gli ascoltatori potranno sintonizzarsi su Radio 1 ("Il calcio minuto per minuto") e tornare di nuovo alle 17.30 su Radio 2 per essere aggiornati sulla conclusione del pomeriggio sportivo". Quindi, ecco il palinsesto domenicale a partire dal 3 aprile: dalle 15.30 alle 16.20 prima parte di Domenica sport su Radio 2 (collegamenti con tutti i campi della serie A, notizie sui risultati della serie B e su altri sport); dalle 16.20 alle 17.30 Tutto il calcio minuto per minuto su Radio 1 (radiocronaca delle partite più importanti di A e di una di B, con Roberto Bortoluzzi in studio da Milano); dalle 17.30 alle 18.15 seconda parte di Domenica sport su Radio 2 (commenti e interviste per il calcio, riepiloghi e notizie di altri avvenimenti). Il 3 aprile ci furono collegamenti per il Giro delle Fiandre, per il Gran Premio Lotteria di Agnano di ippica, per la prova mondiale di Formula 1 di Long Beach, per il Gran Premio di motociclismo di Imola e per gli incontri di pallacanestro. La settimana seguente, giorno di Pasqua, collegamenti per due importanti premi ippici (il Città di Torino di trotto e la Corsa Siepi di Milano), ma anche per motociclismo, rugby, atletica leggera, pugilato, calcio internazionale, automobilismo, ciclismo, tennis, nuoto, pallanuoto e pallacanestro. Qualche settimana dopo, in contemporanea con Domenica Sport, su Radio 1 comincerà Carta Bianca, trasmissione a metà tra l'intrattenimento e lo sport, che andava già in onda il sabato pomeriggio. La parte sportiva era curata da Massimo De Luca, ma anche da altri giornalisti del Gr1. Per esempio, c'è chi ricorda in quel 1977 Mirko Petternella al microfono, nella domenica in cui De Luca era impegnato nella radiocronaca degli Internazionali d'Italia di tennis al Foro Italico. Le dirette dal Giro d'Italia 1977 sono curate da Claudio Ferretti, Alfredo Provenzali, Giacomo Santini e Rino Icardi. Quell'anno Ferreti pubblica il libro "Le 40 leggende dello sport italiano", da Dorando Pietri ad Ambrogio Fogar, passando per Livio Berruti e Novella Calligaris, ma deve anche fare i conti con un grande lutto: muore il papà Mario, grande radiocronista. Ecco come lo ricordò La Stampa di Torino.

Mario Ferretti, il noto radiocronista della Rai degli Anni 40 e 50, è morto, venerdì scorso, a Città di Guatemala, in seguito ad un delicato intervento chirurgico alla prostata. Aveva sessanta anni, viveva ormai lontano dall'Italia dal '55, quando si era trasferito a Santo Domingo in compagnia dell'attrice Doris Duranti. Aveva continuato a lavorare nelle stazioni radio-televisive locali, raggiungendo una popolarità pari a quella toccata in Italia, quando raccontava a milioni di ascoltatori le imprese di Fausto Coppi. Ferretti era nato a Novi Ligure nel '17, suo padre era presidente della squadra di calcio della Novese, allora campione d'Italia. Si trasferì a Roma per laurearsi in farmacia, ma la sua passione vera era lo sport. Cominciò a scrivere su vari settimanali. La radio era alla ricerca di un elemento valido da affiancare a Nicolò Carosio. Ferretti cominciò la sua carriera di radiocronista seguendo incontri di boxe, corse ciclistiche e anche partite di calcio. Intanto, componeva «sketches» per riviste goliardiche. Sfondò definitivamente, in questo campo, con il «Perepepè», preludio ai grandi successi di «Invece, pure» (altro lavoro di Rascel), «Davanti a lui Tre Nava tutta Roma» e «Tre per tre Nava», spettacoli fatti su misura per le dinamiche sorelle Nava. Nel '51 realizzò un nuovo genere (per quei tempi) di rivista di attualità sportiva, che andava in onda la domenica sera e si intitolava «Viva lo sport». Ma la sua popolarità maggiore gli venne dalle sue radiocronache di ciclismo. La sua voce era calda e vibrante, era un trascinatore. Alla Rai dicevano, in senso buono: «Coppi ha il radiocronista che si merita». Ferretti era un grande tifoso del «campionissimo», suo amico d'infanzia, e non lo nascondeva. Raccontava le vittorie di Coppi con una leggera vena retorica che non dispiaceva; sapeva trascinare all'entusiasmo e sapeva anche commuovere. Le sue trasmissioni avevano un indice di ascolto altissimo, proprio come accadeva per Nicolò Carosio quando seguiva la Nazionale di calcio. Quando Coppi trionfava, la voce di Ferretti era più vibrante, più concitata; quando Coppi perdeva, i suoi toni erano più smorzati, la delusione di milioni di ascoltatori era la delusione di Ferretti. Un'iniziativa editoriale andata male gli procurò guai finanziari; il suo legame con l'attrice Doris Duranti gli procurò guai familiari. Prima di lasciare l'Italia, cercò di incontrare segretamente Coppi. Aveva bisogno di un aiuto, di un consiglio. E la sua «fuga», avvenuta nel '55, fece scalpore. Ora Claudio Ferretti, suo figlio, è uno dei radiocronisti sportivi più noti della Rai. Anche Claudio, come suo padre, ama il ciclismo. Ma quei tempi da leggenda non torneranno più. (m.c.)

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