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ore 14:30 Pop Sport
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lunedì 5 novembre 2012

La Radio-Pagella 2012-2013 Puntata 13

di Francesco Furlan
Vincitori della tredicesima giornata: Giuseppe Bisantis/Mauro Carafa. Trionfo meritato per una coppia piuttosto inconsueta (me la ricordo due anni fa, la sera in cui Boateng ballò il Moon-Walk, ma l’anno scorso mi pare di non averli mai sentiti insieme), che sabato pomeriggio, in una partita scoppiettante (specie nel primo tempo) ha dato il meglio di sé. Molto bene Bisantis, che ha sottolineato in modo impeccabile lo stranissimo andamento della partita; bravo anche a tenere viva la cronaca in un secondo tempo al piccolo trotto. Eccellente Carafa, che nei suoi interventi di commento ha letto in maniera davvero ottima la partita. Solo un piccolo appunto (a Carafa) per quanto riguarda i giocatori rossoneri in campo, dato che abbiamo sentito qualche nuovo acquisto, tipo Mexex, El Sahurauy e Gianpietro Pazzini. Per Bisantis, il momento positivo è proseguito anche domenica pomeriggio, quando ha raccontato un’altra partita ricca di gol. Molto bene anche nell’episodio del gol prima annullato e poi concesso al Cagliari, dove era stato il primo a vederci giusto.
Top

Giulio Delfino: peccato che il Mondiale di Formula Uno stia terminando. Nel commentare l’automobilismo, Delfino dà davvero parecchi punti ai suoi predecessori e, se mai capitasse che non dovesse più seguirlo lui, sarà davvero un compito improbo raccoglierne l’eredità. Anche ieri, altra radiocronaca perfetta, dalla partenza all’arrivo, passando per tutti gli interventi durante Pescara-Parma e durante “Tutto il Calcio”. Simpatico il tentativo di ricostruire il dialogo che nella giornata di sabato c’era stato fra Alonso e Maldonado (Delfino ha ipotizzato che lo spagnolo avesse chiesto al venezuelano di farlo passare…però, chi lo sa, magari avevano parlato della rielezione di Chavez); abbastanza palpabile la delusione per i pochi punti recuperati dal ferrarista nei confronti di Vettel; doveroso anche il riconoscimento del lavoro d’eccellenza fatto dalla Red-Bull, che ha una macchina pressoché imbattibile. Molto bene anche nello Speciale durante Domenica Sport e nei servizi ai vari Gr. In sostanza, il solito, strepitoso Delfino in versione motoristica, che speriamo di ritrovare al più presto anche sui campi di calcio in uguale forma.

Giovanni Scaramuzzino: San Giovanni Scaramuzzino, protettore degli allenatori in bilico, verrebbe da dire. O, se vogliamo rimanere nel profano, parafrasando la compianta Giuni Russo si potrebbe dire “Un autunno al mare” per Scaramuzzino. Eh sì, perché, a forza di commentare partite “da ultima spiaggia”, oramai il buon Giovanni potrebbe recarsi in postazione con secchiello e paletta. La scorsa settimana aveva assistito al salvataggio in extremis di Allegri; stavolta ci racconta in diretta la non del tutto attesa vittoria del Pescara sul Parma, che salva la panchina di Stroppa. Anche lui cede alla metafora “marinara” parlando del “magnifico lungomare di Pescara”, durante una radiocronaca mantenuta sempre su buoni ritmi e salita di tono soprattutto nel secondo tempo. Piccola nota di demerito per la sua spalla Monaco, che non riesce a trattenersi sul raddoppio di Weiss e si sovrappone, quasi esultando in diretta. Comunque, un piccolo, piccolissimo neo, in un racconto davvero molto buono.

Simonetta Martellini: era sul campo principale di Pallavolando; sfortunatamente ha seguito una partita molto deludente rispetto alle attese, chiusasi velocemente con una netta vittoria dei “tetracampioni” del mondo di Trento. Però, stavolta mi permetterete un piccolo conflitto di interessi: da arbitro di pallavolo, ho molto apprezzato il suo riferimento (puntualmente ripreso in seguito dall’inviato a Perugia, Antonello Brughini) al fatto che il derby umbro era arbitrato…da due umbri, uno dei quali era addirittura proprio di Perugia. Non voglio fare nel modo più assoluto la solita, stantia polemica che si sente periodicamente a proposito delle differenze che ci sarebbero fra il calcio ed altri sport (la pallavolo ha, per certi versi, ben pochi motivi di vanto su altri versanti), però il segnale dato al mondo dello sport in un periodo di così roventi polemiche arbitrali nel nostro campionato di calcio, andava in ogni caso fatto presente. Brava Simonetta !

Flop
Francesco Repice: so che saranno in pochi a concordare con me, ma sabato sera non mi è piaciuto. Neanche un po’. E lo dico con grande rammarico, soprattutto per due motivi: in primis, perché negli ultimi due big-match (Inter-Milan e Juventus-Napoli) era stato pressoché perfetto; in secundis, perché, anche sabato sera, lui e Mazzeo sono stati fenomenali nella lettura della partita, con considerazioni tecniche e tattiche veramente azzeccate ed un equilibrio assolutamente rimarchevole nel giudizio sugli episodi arbitrali “caldi”. Quello che non mi è piaciuto (ma qui, penso sia proprio una questione di gusti personali) è stato l’andamento della radiocronaca, frenetico dall’inizio alla fine, senza un attimo di pausa. Una mitragliata continua (condita da qualche urletto di troppo, soprattutto sui gol, con corredo di “parteiltiro” “el principe del Bernal” etc.), che sarà pure emozionante e ricca di tensione, ma che, a mio avviso, a lungo andare, è davvero stressante (in questo, ricorda un po’ il difetto che spesso palesa anche Scaramuzzino, che ha la tendenza ad alzare il tono di voce anche quando la palla staziona nella tre quarti). E poi…scusate, ma lo devo ridire. Non ne posso più: date ‘sto Pallone d’oro a Pirlo e che sia finita. Il bresciano è un grandissimo centrocampista, che spesso riesce ad inventare dal nulla occasioni da gol, ma non è possibile che Repice riesca a lodarlo anche, letteralmente, per passaggi di mezzo metro o per giocate che, se fatte da qualcun altro, passerebbero sotto silenzio. Chiedo scusa, ma l’inizio della radiocronaca, con Pirlo lodato AL MOMENTO DEL CALCIO D’INIZIO, è stato qualcosa ai limiti del surreale. Ecco, ammetto sinceramente che quando il grande Francesco incappa in serate come questa, rimpiango amaramente che non ci sia più la cara, vecchia contemporaneità delle partite, la quale avrebbe fatto sì che Juventus-Inter sarebbe stata raccontata da Cucchi.

Filippo Corsini: week-end condotto con la solita maestria dal grande Filippo, che oramai riesce ad ottenere il famoso “rispetto dei tempi” anche dai più indisciplinati. Però ieri, a mio avviso, è stato davvero un po’ troppo brusco con il malcapitato Mazzeo. Già emozionato per aver visto un gol di raro pregio (cit.) come quello di Maresca, il buon Tarcisio ha tenuto per qualche secondo la linea nel tentativo di capire se stava per succedere qualcosa di grave (annullamento del gol o provvedimenti disciplinari). Corsini, dopo qualche secondo, lo ha raggelato con un perentorio “Sì Mazzeo, ma il gol è stato o no convalidato ?” che deve aver terrorizzato la sfortunata voce di Genova, il quale ha quasi dovuto giustificarsi per aver dovuto tenere la linea un paio di secondi in più, solo per completezza d’informazione. Beh, tutta la mia solidarietà all’ottimo Mazzeo (che, ad onor del vero, un po’ scosso lo doveva essere anche prima, visto che vedeva il Cagliari in campo al posto dell’Atalanta per almeno due-tre volte) ed un piccolo richiamo verbale per il prussiano Corsini.

La FIVB: tanto per restare in ambito pallavolistico, veniamo adesso alle dolenti note. Se qualcuno di voi ha seguito l’anticipo del sabato fra Piacenza e Modena, si sarà accorto sicuramente della clamorosa protesta inscenata dai tifosi di Piacenza, che ha avuto un incredibile seguito durante la partita (in sostanza, Papi e Tencati, per protesta, hanno rinunciato al servizio per due volte, regalando così due punti agli avversari). Il tutto, a causa della pessima gestione del caso Simon da parte della federazione internazionale, che non dà il nulla osta per il tesseramento del centrale cubano, nonostante la sua squalifica sia oramai terminata. Fra l’altro, proprio a causa di questo contenzioso, il presidente Molinaroli ha annunciato la fine dell’attività della squadra piacentina a fine stagione. Sembrano davvero lontani anni luce i tempi del grande presidente Acosta, uno che aveva qualche mania di grandezza, ma che tanto ha fatto per diffondere il volley mondiale, non solo sui campi, ma anche a livello mediatico, con innovazioni magari discutibili, che hanno comunque finito per dargli clamorosamente ragione. Adesso, la FIVB si incarta su problemi burocratici e diplomatici, mentre la CEV continua a farsi del male, mantenendo a livello di Coppe Europee regole assurde come il Golden Set o l’approdo, di fatto, a pagamento alle Final Four per chi organizza l’evento. Speriamo che da qui alla fine ci si possa concentrare solo ed esclusivamente solo su ciò che accade in campo.

In conclusione, penso sia doveroso un ringraziamento ad Emanuele Dotto, che in apertura di Sabato Sport ha avuto la bontà di citare questa rubrica ed il sottoscritto. Un riconoscimento che dimostra come questo piccolo blog abbia finito per ritagliarsi un bello spazio non solo fra i patiti dello sport alla radio, ma degli stessi protagonisti. E ritengo che di tutto questo, al di là di tutto, si possa andare orgogliosi

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