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martedì 19 giugno 2012

Riflessioni Azzurre (08) - Bene, ma...

Lo avevamo detto: ieri, biscotti non ne avremmo visti. Anche se, personalmente, devo ammettere un po' di ansia, nel vedere quella Spagna capace di segnare solo all'86' e poi concedere ai croati delle palle inattive: bastava trasformarne una, e noi eravamo fuori. Ma diciamo lo stesso grazie a Del Bosque, anche per averci tenuto primi nel girone fino a 4' dalla fine. Alla fine, però, finisce come ci si aspettava: Spagna prima, Italia seconda. Non cambia molto: solo il giorno (giocheremo il quarto di domenica e non quello di sabato). L'avversaria, sempre che l'Ucraina non faccia imprese stasera (ma è comunque la padrona di casa), sempre Francia o Inghilterra è. E sempre in Ucraina dovremmo trasferirci e siamo già certi di finire qua il nostro europeo: in Polonia non ci torneremo più, comunque vada (ci saremmo tornati se avessimo vinto il gruppo e poi il quarto di finale, perché avremmo giocato la semifinale di Varsavia). La qualificazione di ieri rappresenta un piccolo record per l'Italia agli Europei: mai, infatti, gli azzurri avevano passato la prima fase dell'Europeo per due tornei consecutivi, alternando sempre qualificazioni a eliminazioni alla prima fase (compresa la "retrocessione" alla finalina del terzo posto del 1980). E ieri abbiamo anche infranto la maledizione del 18 giugno, che ci vessava da trentadue anni e che aveva visto trionfare su di noi anche gli irlandesi, all'esordio al Mondiale 1994.

Le note liete, però, finiscono qua. Ieri l'Italia è stata tutto, tranne che una squadra brillante e godibile, nonostante Prandelli abbia rispolverato il modulo delle qualificazioni (il 4-3-1-2), con il sospirato rientro di Barzagli e alcuni cambi importanti (Maggio e Giacchierini sostituiti da Abate e Balzaretti, ottimi; il rientro di De Rossi, ottimo anche lui, nella sua posizione; Di Natale in attacco al posto di Balotelli). Se la partita con la Spagna e il primo tempo con la Croazia erano stati ottimi, ieri sono stati 90' di apnea totale, con una squadra che sembrava più con l'orecchio alla radiolina che concentrata sulla sfida che stava giocando. Ed è così che l'Irlanda del Trap, a cui va un applauso, per mezz'ora sembra la Nazionale che cerca la qualificazione e non quella eliminata dopo due partite. Anche se Buffon resta inoperoso, i verdi del Giuan si mangiano anche l'erba del campo, con l'Italia che regge ma non punge. Male: servono gol. A dare la scossa è Di Natale, che assicura velocità e profondità. Tra il 34' e il 35' la svolta: il Totò dell'Udinese sfiora il gol con una spettacolare azione personale, conclusa da posizione impossibile e con un difensore irlandese bravo ad evitare il gran gol sulla linea. Sullo sviluppo dell'azione, il portiere irlandese Given si conferma il peggiore dell'europeo, deviando in angolo un facile tiro di Cassano. E proprio Cassano, sul corner di Pirlo, segna il suo terzo gol ad un campionato europeo. Ma l'1-0 non sveglia l'Italia. Serve solo ad addormentare un po' l'Irlanda, ma l'Italia non si scuote. Anche perché Pirlo non è nella sua serata migliore, come si evince dai numerosi contrasti persi. E poi perché Thiago Motta è incredibilmente tenuto in campo 90', nonostante l'ennesima prestazione opaca.

E così, il secondo tempo lo viviamo in totale ansia. Servono altri due gol per la serenità: Croazia e Spagna, sullo 0-0, non lasciano tranquilli. Arriva anche la botta dell'infortunio a Chiellini, errore con la Croazia a parte il nostro miglior difensore per distacco. Bonucci non lo sostituisce male, ma la mancanza di Giorgio ai quarti è una bruttissima notizia. Prandelli ci sorprende, una volta ancora in negativo, mettendo finalmente Diamanti ma togliendo Cassano e non Motta! Insomma, catenaccio. Di Natale, da solo, può poco. E iniziano 10' di assedio irlandese, incoraggiati dai numerosi (e spettacolari) tifosi (a proposito, contiamo che i tifosi azzurri aumentino di numero nei prossimi impegni). Buffon si deve superare su una punizione di Andrews, unica parata in tutta la partita. Ma ogni singolo corner è una tortura. L'unica buona notizia, è che Croazia e Spagna sono ancora sullo 0-0. Si arriva ai minuti finali. Balotelli sostituisce Di Natale e si fa notare per un tentativo di gomitata. Andrews viene espulso, la Spagna passa in vantaggio. Al 90', Balotelli segna con una spettacolare rovesciata: finalmente qualcosa di positivo. Ma potrebbe non bastare: la Croazia sta assaltando gli spagnoli e in caso di 1-1 siamo fuori. Serve un terzo gol e l'Italia lo sfiora soltanto. Fortunatamente, a Danzica su un corner croato c'è fallo di confusione. Ed ecco il lieto fine.

Spagna 7, Italia 5, Croazia 4, Irlanda 0. E' la classifica finale del gruppo. Ok, il peggio è passato, ma ora serve qualcosa di meglio. L'Italia di ieri, è bene che lo si sappia, non va da nessuna parte. Thiago Motta, almeno questo Thiago Motta, non è da nazionale. Canta l'inno, a differenza di Camoranesi, ma la sua italianità si ferma qui (Camoranesi non cantava, ma era tra i migliori e non a caso è campione del mondo). Soprattutto, serve la concentrazione che ieri non c'era. Francia e Inghilterra non perdonerebbero. Spero che Prandelli, ieri "miracolato", lo sappia.

1 commenti:

Sergio ha detto...

A me piacerebbe vedere Italia contro Inghilterra, piuttosto che l'ennesima sfida con i galletti francesi. Non saprei cosa sia meglio per noi, anche se continuando a giocare a questo modo credo che siamo sfavoriti con entrambe le formazioni. Incredibili certi commenti che si sono letti questa mattina, "ora possiamo affrontare tutti", "vittoria di cuore" ecc.. Io direi piuttosto vittoria di c..o, altro che cuore! Lasciare questa Irlanda padrona del campo per più di metà del primo tempo... Speriamo davvero che gli arrivi una scossa da questa inattesa promozione.

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