In quest’ultima giornata abbiamo sentito, a mio avviso, quattro serate di altissimo livello “radiocronistico”. Perciò, amplio un po’ la categoria dei Top (in cui includo anche l’eccellente Bisantis di Olanda-Portogallo e Svezia-Francia) e lascio ad uno solo (ahimé) il flop della serata.
Vincitore della terza giornata: Enzo Del Vecchio. “Delvecchiopoulos” chiude (probabilmente) la sua avventura come prima voce agli Europei con una prestazione strepitosa. Sgravato dal (per lui) ingrato compito di dover tenere banco da solo per novanta minuti, manda in sollucchero il pubblico pagante con il racconto della più grande sorpresa di questa prima fase. Ci riconosciamo un po’ tutti nell’empatia con cui sostiene la squadra più debole (da spettatori neutrali è un sentimento abbastanza comune); del resto uno che, con tutto il rispetto, ha commentato per un anno le gesta casalinghe del Monopoli in serie B, è già molto ben allenato su questo fronte. Di prammatica (me la aspettavo già verso il sessantesimo) la citazione delle Termopili. Bravo Enzo !
Top 4
Giovanni Scaramuzzino: finora non l’avevo mai nominato, ma è d’uopo farlo almeno adesso. Ha commentato per due volte la Germania e, citando lo slogan di una celebre marca di pneumatici, verrebbe da dire “supremazia tecnologica tedesca”. Non un attimo di cedimento, sempre preciso, puntuale e chiarissimo nella cronaca (chi vede le partite alla TV ascoltandolo se ne rende facilmente conto). Una sicurezza. Penso che chiuderà con i quarti di finale, ma fra poco più di un mesetto lo aspetto alle Olimpiadi dove gli toccherà la regina dei giochi. Non ho dubbi che sarà all’altezza del compito.
Riccardo Cucchi/Francesco Repice: ottima conferma per la coppia destinata alle partite degli Azzurri. A differenza dei commentatori televisivi (spesso portati all’estremismo ed alla drammatizzazione), rimangono lucidi anche quando la partita sembra prendere una piega non proprio favorevole. Niente peli sulla lingua nel dire che, fino al gol di Cassano, è la peggiore partita dell’Italia; ma neanche il pessimismo cosmico che si captava alla TV. Secondo tempo a velocità di crociera, con la radiocronaca che rimane godibile, nonostante il vistoso calo della Nazionale. Unico piccolo neo: Repice che si sovrappone a Cucchi sul gol di Balotelli, ma diciamo che il buon Francesco ha rappresentato nel modo migliore la sensazione di liberazione che abbiamo sentito un po’ tutti.
Filippo Grassia: si conferma, a mio avviso, il migliore in assoluto fra i commentatori tecnici della Rai. E’ anche una spanna sopra tutti i suoi “colleghi” della radio. Ogni volta che viene chiamato in causa non tradisce mai. E’ il più bravo: mi pare non vi sia altro da dire.
Giulio Delfino: molto divertente la sua radiocronaca di Ucraina-Inghilterra. Partita francamente sonnolenta nel primo tempo, non è che si possano fare miracoli per ravvivarla. Prende quota nella ripresa, dove si concede un’escursione musicale (non breve, peraltro) per spiegarci ancora una volta l’origine del famoso coretto che accompagnò la vittoria dell’Italia ai Mondiali di Germania, che adesso hanno adottato un po’ tutti. Poi si intestardisce in una serie di conti sulla classifica del girone, scordandosi completamente della vittoria della Francia nello scontro diretto contro l’Ucraina. Si ravvede giusto un attimo prima di finire nella categoria “epic flop”. Chiude con un afflato biscardiano (“non c’è niente da fare: ci vuole la tecnologia”, rincarato nello speciale “Europa in gol” del giorno 20 con uno “svelato il bluff degli assistenti di porta”) dopo il primo (e si spera, ultimo) gol fantasma dell’Europeo. Salutiamo con un poco di rammarico l’Ucraina, Shevchenko e…le spettacolari bionde in tribuna che ci facevano sempre compagnia durante l’intervallo.
Flop
Emanuele Dotto: mi piange il cuore a metterlo in questa parte della classifica. Anche perché sabato scorso, in conduzione di Sabato Sport, era in forma strepitosa ed era stato un autentico fuoco di fila di trovate (dalla “lingua-moglie” del tecnico di studio che aveva sposato una croata al grandioso “attaccati a Diamanti nel Paese dell’ambra”) che hanno giovato perfino a Zunino, capace di dire finalmente qualcosa d’interessante. Anche la radiocronaca di Spagna-Croazia è stata di alto livello; il rimpallo di linea con Italia-Irlanda nel finale è stato gestito alla grande e, negli ultimissimi minuti, il patos per la paura del “biscottino” che ci avrebbe mandati a casa si è sentito tutto. Ma…cos’è questa insana passione per Santi CazorLa ? Già aveva gratificato l’ex Villareal del quarto gol durante Spagna-Irlanda, lunedì sera si è addirittura superato, facendogli segnare il gol decisivo (e perseverando nell’errore, almeno fino al commento di chiusura) senza che fosse neppure entrato in campo (controllare i tabellini per credere). Con un tifoso di sì alto lignaggio, va a finire che il buon Santi prima o dopo la metterà per davvero. Magari non contro l’Italia, capitasse che dovessimo rincontrarci…
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