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lunedì 25 giugno 2012

Ferraritalia: è una domenica bestiale!

di Marco D'Alessandro - Domenica 24 Giugno 2012, una giornata di sport che difficilmente sarà dimenticabile perchè più bella non si sarebbe potuta immaginare. Il Rosso Ferrari, l'Azzurro Italia: colori e passioni di trionfi che ci hanno emozionato, e tanto. Quelle domeniche che costringono a conservare la copia del quotidiano preferito del giorno dopo, per intenderci. E di non dimenticarsi mai quel che la Radio ha detto..

Sui canali youtube MXMAZZURRI e MXMOTORI potrete ritrovare le due radiocronache integrali

Ore 14, Valencia, Gran Premio d'Europa di Formula 1. Pare un pomeriggio di vacche abbastanza magre: le Ferrari partono alla metà della griglia di partenza e chi è davanti pare imprendibile, su un circuito cittadino che non è mai passato alla storia per i sorpassi. Fernando Alonso scatta dall'undicesimo posto e fin dallo spegnimento dei semafori, è il solito Pitbull. Il nostro Giulio Delfino non smette mai di seguirlo e d'incentrare la sua concentrazione sulla Rossa numero cinque, che in meno di metà gara sale fino al quarto posto: parrebbe già abbastanza. Dice Giulio: "Qui si spiega il perchè dell'acquisto di Alonso da parte della scuderia di Maranello, un pilota che fa la differenza anche nei momenti più difficili". Prima che la mina vagante della safety car entrasse in scena ad avvicinare Fernando a chi pareva un miraggio. Mentre in Mclaren non perdono l'occasione di cappellare per l'ennesima volta un cambio gomme di Hamilton. Sono quasi le ore 15 ed è ora di Giornale Radio. Filippo Corsini e Gabriele Brocani la buttano lì: "Alonso non si accontenta". Nel frattempo, la Lotus di Grosjean viene inghiottita alla prima curva dopo la ripartenza e pochi attimi dopo, ecco che la Red Bull del siluro Vettel rallenta, rallenta, rallenta..Fino a fermarsi. La radio deve attendere il rientro in diretta dalle varie trasmissioni di servizio, Delfino non appena riacquista la linea ci narra il susseguirsi di quel che è andato nell'onda in differita trasmettendo la stessa emozione di come se fosse in diretta: chi stava ascoltando solamente la radio (ad esempio, la signora Domenicali) non ha perso il gusto della sorpresa, trasformandosi nel Mike Bongiorno di giornata, evocato nei "Colpi di scena". Giulio e quella Rossa vanno che è una goduria, fino alla fine, mentre alle spalle si consuma una gara ad eliminazione provocata dall'abbagliante campo magnetico ad oltranza che emanava la vettura del Cavallino Rampante. Fuori Hamilton, fuori Grosjean, fuori "La Minaccia Nera". Spazio alla storia, nel giorno in cui Fernando ne scrive una pagina memorabile, facendo impazzire tutta la Spagna e stravolgendo le ferree e rigide imposizioni del giro d'onore, che invece ci regala sprazzi da show alla Valentino Rossi (per cui Delfino se la fa sotto per lo spegnimento della monoposto, in memoria dei precedenti di Hamilton... e da qui si nota la differenza dell'ambiente tra Moto e F1) e di emozione pura alla Senna, quando Magic Ayrton metteva a segno imprese epiche di fronte al suo pubblico, si avvolgeva in una bandiera della sua terra e si commuoveva. Il motorsport nella sua vera essenza. E un incontenibile Giulio Delfino, a cui non è sfuggito proprio nulla (e li commenta da solo, lui!), ce lo racconta tutto, andando avanti addirittura fino all'esecuzione degli inni sul podio.
Il podio, appunto. Si diceva delle pagine di storia. Perchè il dì del Cavallino doveva essere ed è stato, perchè ad essere esclusi dalla sentenza della roulette russa sono stati due nomi per nulla casuali: Kimi Raikkonen secondo, Michael Schumacher terzo. Ora di Lotus e Mercedes, ma eternamente nei cuori di chi soffre di ferrarite acuta: "C'è la Storia della Ferrari sul podio: passato, presente e futuro!". Apoteosi totale. Gli ultimi due piloti iridati degli ultimi 30 anni di storia ferrarista affianco all'eroe di oggi che sta guidando il più pazzo dei Mondiali di Formula Uno, con un vantaggio che comincia ad essere fin troppo eccitante per chi a Marzo osservava sconcertato l'esordio della F2012. Ma piedi per terra, ben appiccati. C'è ancora tanto, tanto, tanto da fare. A cominciare dall'implorare una presenza fissa di Filippo Corsini e Gabriele Brocani in studio, per tutti i Domenica Sport che ci separano da qui alla fine del Campionato. E che niente e nessuno possa sequestrarci nuovamente Giulio Delfino dal rombo dei motori.


Ore 20,45, Kiev, Inghilterra-Italia. L'atteso quarto di finale dell'Europeo. Riccardo Cucchi dice che ci sono degli Azzuri con promesse da mantenere. Non verranno tradite perchè non possono essere tradite. Per gli inglesi è un'agonia che i nostri prolungano per 120 minuti in cui la banda di Hodgson è costretta a serrare le file, chiudere, rintuzzare, rompere, sospirare. Mentre noi ed i nostri Cucchi e Repice rimangono lì lì con l'urlo strozzato in gola. Riviviamo anche dei flashback, del genere di un Cucchi che grida: "RETE!" e di un Repice nel ruolo del guastafeste che bisbiglia: "Fuorigioco...". Ricorda nulla? Quagliarella, Slovacchia, Sudafrica, Sottomisurarete. Ma no, stavolta il finale è diverso e attraverso i maledettibenedetti calci di rigore ci andiamo a prendere quello che ci siamo ampiamente meritati. Il nostro duo è sempre profondamente spontaneo nel trasmettere i vari stati d'animo che si alternano. Si ammirano gesti tecnici sublimi come quelli di Pirlo, ma costretti a mantenere un certa paura per lo svantaggio. Emergono chiarissimi i due stili: l'irrestitibile ed elegante aplomb cucchiano di quell'emozione che non bisogno dell'urlo strascicato per essere tale, tra la spossatezza di due ore e mezza di radiocronaca e il filo di commozione; il romanzesco repiciano con picchi fortemente sanguigni in cui molla i freni inibitori e s'immerge nel personaggio "francescorepice", che può piacere e non piacere, a seconda dei gusti personali. Non ci starebbe male una parziale dose di aplomb cucchiano per riequilibrarlo un pò, ma resta il fatto che se un giorno perfino una radiocronaca dovesse diventare "Payperwiev" (o meglio "Paypertalk"), Riccardo Cucchi e Francesco Repice meriterebbero il prezzo del biglietto, con firma in bianco.


1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravissimo...una blog-cronaca degna del miglior Giulio Delfino! Maximum Respect!
Mi hai rifatto vivere belle emozioni!
Viva radiouno ;)

NOTA

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