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mercoledì 25 gennaio 2012

Un passo nella storia - Episodio 65

di Roberto Pelucchi

Il 1960, come sanno bene gli amici di questo blog, è l'anno di nascita di Tutto il calcio minuto per minuto. Una trasmissione diventata mitica nel tempo, ma che esordì senza troppi squilli di tromba. Per esempio, la prima puntata della trasmissione neppure venne annunciata da un quotidiano importante come La Stampa. Nei programmi radio di domenica 10 gennaio, infatti, per le 15.15 era prevista la radiocronaca del secondo tempo di Milan-Juventus. In realtà, quel giorno per la prima volta furono tre i campi collegati: da Milano Nicolò Carosio per Milan-Juventus, da Bologna Enrico Ameri per Bologna-Napoli e da Alessandria Andrea Boscione per Alessandria-Padova. Due giorni dopo, sullo stesso quotidiano, il critico radio-televisivo Ugo Buzzolan non fece alcun accenno alla nuova trasmissione, ma parlò di un'altra novità (televisiva) di quella domenica: "Il programma di domenica comprendeva, finalmente, una grossa novità. Alle 18.40 è stata trasmessa la cronaca registrata del secondo tempo di una partita di calcio di Serle A. Abbiamo così assistito a quarantacinque minuti dell'incontro Bologna-Napoli. Il risultato, a quell'ora, era già conosciuto, le emozioni per la gara venivano perciò, sin dall'inizio, ridotte al minimo. Tuttavia riteniamo che la trasmissione abbia egualmente suscitato notevole interesse: al posto dei soliti rapidi e incompleti frammenti di gioco, come accade nei brevi resoconti serali, c'era un intero tempo che permetteva allo spettatore-tifoso di farsi un'idea abbastanza precisa della forza e del comportamento delle squadre e di avere una "giustificazione" del punteggio finale. Tra l'altro, bisogna dire che la ripresa di domenica era eccellente: nitida, ordinata, facile da seguire: spesso l'inquadratura era a distanza ravvicinata e dava la sensazione allo spettatore comodamente seduto in poltrona di trovarsi nel campo in mezzo ai giocatori, nel vivo di un'azione. Non è ancora la cronaca diretta, d'accordo. Ma è una prima conquista ragguardevole (sempre che duri): e possiamo considerarla l'anticamera della cronaca diretta, prevedibile e realizzabile (con la giusta limitazione al secondo tempo) nei prossimi anni. Per ora, fermandoci all'attuale registrazione, il desiderio dei tifosi è che le partite prescelte siano quelle di grande importanza: o per lo meno che una delle squadre impegnate sia uno squadrone. Altri poi vorrebbero che l'ora della trasmissione fosse anticipata e che il risultato finale non venisse preannunciato né per tv né per radio. Cosi, ad ogni modo, il miglioramento nel settore calcistico c'è e sensibile: un miglioramento che riempie e ravviva il pomeriggio della domenica troppo sovente trascurato. Speriamo soltanto che la gradita innovazione abbia carattere di stabilità". Su Tutto il calcio, neppure una riga. Eppure, nel novembre 1961, il Servizio Opinioni della Rai realizzò un sondaggio con gli abbonati e Tutto il calcio era già il programma sportivo preferito. Anni dopo, nel 1968, lo stesso Buzzolan scrisse che Tutto il calcio era tra le trasmissioni più popolari, "le cui cronache concitate sono diventate il sottofondo d'obbligo dei silenziosi cortili domenicali". E nel 1975 aggiunse che "è un servizio che la televisione non sarà mai in grado di dare". Il 1960 fu anche l'anno di una nuova riforma radiofonica, soprattutto per quanto riguarda il Secondo programma (che non tutta l'Italia riusciva ad ascoltare), diviso in fasce. La programmazione sportiva rimase, tutto sommato, la stessa degli anni precedenti, fatta eccezione appunto per l'inizio di Tutto il calcio. Grandi sforzi, come sempre, per il Giro d'Italia. Nel 1960, come si leggeva sui quotidiani dell'epoca, "alla radio il primo collegamento avverrà al raduno di partenza. Una speciale trasmissione, registrata e mandata in onda dopo qualche minuto, raccoglierà impressioni e dichiarazioni polemiche. Quindi, ogni giorno, dopo il Giornale Radio delle 13 oppure delle 14 (a seconda dell'orario di partenza e della distanza da percorrere) verrà effettuata una diretta da una località di passaggio della corsa, mentre estesi notiziari verranno letti sul Secondo Programma, al termine dei Giornali Radio delle 13.30, 14.30 e 15.30. Negli ultimo 10 chilometri di corsa Nando Martellini farà la radiocronaca diretta a bordo di una radiotrasmittente mobile che seguirà passo passo i corridori, lasciando poi la linea ad Enrico Ameri per la radiocronaca dell'arrivo. Subito dopo, entrerà in azione Sergio Zavoli, per una serie di interviste con i corridori, direttori sportivi, giornalisti, tecnici qualificati a creare con immediatezza di espressione critica il fatto saliente del giorno". Nel 1961, invece, "tutti i giorni, sul Programma Nazionale, alle 11,30 circa sarà irradiata la radiocronaca della partenza di tappa o di un passaggio di tappa. Nel corso dei Giornali Radio delle ore 13 e delle ore 14, sul Programma Nazionale, saranno trasmessi servizi speciali sull'andamento della gara; uno di questi servizi sarà in radiocronaca diretta. Anche nel Giornali Radio del Secondo Programma saranno date notizie sull'andamento della corsa. Sul Secondo Programma, intorno alle ore 16, sarà trasmessa la radiocronaca delle fasi finali e dell'arrivo della tappa del giorno. Sul Programma Nazionale dalle 19.50 alle 20 e sul Secondo Programma dalle 20.20 alle 20.30 tutti i giorni saranno irradiati servizi sulla corsa dei giorno, con commenti e interviste. Al seguito del Giro saranno, per i servizi giornalistici radiofonici, i radiocronisti Nando Martellini, Sergio Zavoli, Paolo Valenti e Italo Gagliano". Quell'anno la corsa in tv venne raccontata invece da Giuseppe Albertini, Adone Carapezzi, Adriano De Zan e Paolo Rosi.

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