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mercoledì 1 dicembre 2010

Un passo nella storia - Episodio 39

di Roberto Pelucchi
Questa settimana facciamo un salto indietro nel tempo di quasi mezzo secolo per occuparci di un radiocronista passato alla storia per una frase, pronunciata durante la Cuneo-Pinerolo del Giro d'Italia 1949: “Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Avrete capito che sto parlando di Mario Ferretti, il cui nome è associato al ciclismo e al Campionissimo, ma che nella redazione radiocronache di Vittorio Veltroni si è occupato anche di molto altro. Nel 1955 Ferretti finì su tutti i giornali italiani per la sua storia d'amore con l'attrice Doris Duranti e la loro fuga in Sud America. Vi propongo due articoli non firmati usciti su Stampa Sera il 14 e 19 ottobre 1955 e poi quello della Stampa del 10 maggio 1977 in cui si annuncia la sua morte.

Il “colpo di fulmine” di Mario Ferretti
Il radiocronista Mario Ferretti, la cui voce milioni di ascoltatori hanno udito per anni raccontare le gesta dei nostri campioni sportivi di ogni specialità, ha abbandonato improvvisamente, giorni fa, la famiglia ed il suo posto di lavoro per seguire, nella repubblica di San Domingo, l'attrice Doris Duranti, della quale da tempo era follemente innamorato. Domenica scorsa, invano i colleghi della rubrica radiofonica “Domenica sport” lo hanno atteso in redazione prima e negli uffici di montaggio poi. La trasmissione “Domenica Sport” era stata creata proprio da Mario Ferretti ed egli la dirigeva in collaborazione con Nando Martellini. Da domenica nessuno ha più avuto notizie del notissimo radiocronista. Il Ferretti aveva conosciuto Doris Duranti due anni or sono, durante il “rally del cinema”. I due, non si sa bene per quale combinazione, si trovarono a disputare la prova sulla stessa macchina, e subito furono presi da quello che suole dirsi un “colpo di fulmine”. Benché entrambi avessero già trascorso l'età degli amori romantici, la loro relazione ne ebbe tutti i caratteri. Mario Ferretti, dovunque si trovasse, in Francia, in Germania, in Belgio, all'estrema punta d'Italia, ogni notte, alle due, telefonava a Roma, alla Doris. Queste telefonate, al termine della faticosa giornata di un radiocronista, vennero definite scherzosamente l'edizione del “Doris notte”. E quando Doris Duranti, poco prima dell'inizio del Giro d'Italia di quest'anno, partì per il Sud America, i due, prima del distacco, si recarono in una chiesetta di Napoli a giurarsi un reciproco voto di “assoluta fedeltà”. Poiché nel mese di luglio doveva rientrare a Roma la Duranti, Mario Ferretti rinunciò, per attenderla, perfino a seguire il Tour di Francia. Un disgraziato tentativo editoriale, che gli aveva lasciato delle passività assai pesanti, lo aveva messo in angustie finanziarie insostenibili. E sotto questo aspetto la partenza per San Domingo, può essere considerata come un proposito, da parte del brillantissimo radiocronista sportivo, di ricominciare la vita con migliori prospettive.

La “fuga” di Ferretti sembra un film giallo
Mario Ferretti, il noto radiocronista, è veramente fuggito nella Repubblica di San Domingo per unirsi all'attrice cinematografica Doris Duranti, della quale è pazzamente innamorato, oppure si trova ancora in Italia e la notizia della sua fuga sarebbe stata divulgata ad arte per sfuggire momentaneamente a numerosi creditori che da tempo lo assillerebbero? Secondo alcune testimonianze attendibili si è più propensi a credere alla seconda versione, e cioè che egli si trovi nei pressi di Genova nascosto in casa di conoscenti, anche se Nino Ferretti, fratello del radiocronista, ha assicurato ieri che Mario è ormai a San Domingo, da dove gli avrebbe anzi inviato un telegramma al momento dell'arrivo. La notizia della “fuga” del Ferretti veniva diramata in tutta Italia, lunedì, 10 ottobre scorso. Venerdì, 14 ottobre, alcuni giornali romani e milanesi mettevano in dubbio che Mario Ferretti potesse essere partito per la Repubblica di San Domingo. Il sospetto se cosi lo si può chiamare — era nato in seguito ad alcune affermazioni fatte dagli amici romani del radiocronista, i quali sostenevano che il “fuggiasco” anziché raggiungere la Doris Duranti, si era diretto verso il nord Italia. La “bomba” scoppiava lunedì scorso, quando un settimanale genovese dava la notizia che il brillante radiocronista era stato visto durante la settimana a Genova, in-compagnia del suo legale di fiducia, avv. Pietro Reggio, con studio legale in via XX Settembre 2 interno 15. La notizia, nonostante la sommessa smentita del fratello del radiocronista (lo stesso Nino Ferretti che aveva dichiarato di aver ricevuto il telegramma), è stata ieri confermata dall'avv. Reggio, il quale ha fornito in proposito ulteriori particolari. “Scomparso” da Roma la notte di domenica, 9 ottobre, Mario Ferretti mercoledì mattina, 12 ottobre, verso le 10.30, si trovava a Genova. Infatti appena sceso dal treno proveniente dal centro Italia, "telefonava al suo intimo amico signor Vittorio Benzi, abitante in via Brigate Partigiane 14, al quale dichiarava: “Sono quasi rovinato. Ho intenzione di andarmene dall'Italia, ma prima vorrei tentare un abboccamento con Fausto Coppi”. Dopo di che Mario Ferretti avrebbe salutato l'amico promettendo di fargli avere sue notizie al più presto. Non si è in grado di sapere se il radiocronista abbia potuto abboccarsi con il “Campionissimo”. In proposito si ha ragione di ritenere che il Ferretti abbia veramente tentato la “carta” Coppi per cercare di ottenere dei soldi. Si è anche in grado di affermare che sabato mattina, 15 ottobre, il radiocronista era nuovamente a Genova. Lo ha confermato l'avv. Pietro Reggio, che alle 10.15 aveva ricevuto una telefonata di Mario Ferretti che lo pregava d'incontrarsi con lui. L'appuntamento veniva fissato “tra dieci minuti” in Passo Peroni, strada vicinissima a via XX Settembre. L'avv. Reggio e il radiocronista s'incontravano all'ora stabilita ed entrambi decidevano di recarsi a pranzo. In un primo tempo la scelta del ristorante era caduta su di un locale centrale, ma il Ferretti, ritenendo di poter essere notato consigliava una trattoria della periferia. Così i due andavano a pranzare al ristorante Mori di Sturla, ove si trattenevano fino alle ore 15. Tra i due si era prevalentemente parlato della “pratica” del commerciante di automobili Balossino, creditore del radiocronista per la somma di circa tre milioni, costituita dalla vendita al Ferretti di una lussuosa fuori serie Fiat 87 acquistata ai primi del corrente anno. Mario Ferretti si intratteneva a Genova ospite di un amico tutto il sabato e la succesiva domenica, dopo di che ripartiva per ignota destinazione. Domenica sera giungeva a Genova anche il fratello Nino, il quale per prima cosa si rivolgeva al signor Benzi e gli chiedeva notizie del congiunto. Il signor Benzi lo metteva al corrente delle due visite ricevute a Genova dal Mario, aggiungendo, però, di non essere assolutamente al corrente sulla località verso la quale era partito il radiocronista. Quali sarebbero le intenzioni immediate di Mario Ferretti? La risposta è stata data dallo stesso avv. Reggio. Il radiocronista avrebbe ad arte fatto divulgare la voce della sua fuga per poter fronteggiare i creditori.

E' mancato Mario Ferretti, il radiocronista di Coppi
Mario Ferretti, il noto radiocronista della Rai degli Anni 40 e 50, è morto, venerdì scorso, a Città di Guatemala, in seguito ad un delicato intervento chirurgico alla prostata. Aveva sessanta anni, viveva ormai lontano dall'Italia dal '55, quando si era trasferito a Santo Domingo in compagnia dell'attrice Doris Duranti. Aveva continuato a lavorare nelle stazioni radio-televisive locali, raggiungendo una popolarità pari a quella toccata in Italia, quando raccontava a milioni di ascoltatori le imprese di Fausto Coppi. Ferretti era nato a Novi Ligure nel '17, suo padre era presidente della squadra di calcio della Novese, allora campione d'Italia. Si trasferì a Roma per laurearsi in farmacia, ma la sua passione vera era lo sport. Cominciò a scrivere su vari settimanali. La radio era alla ricerca di un elemento valido da affiancare a Nicolò Carosio. Ferretti cominciò la sua carriera di radiocronista seguendo incontri di boxe, corse ciclistiche e anche partite di calcio. Intanto, componeva “sketches” per riviste goliardiche. Sfondò definitivamente, in questo campo, con il “Perepepè”, preludio ai grandi successi di “Invece, pure” (altro lavoro di Rascel), “Davanti a lui Tre Nava tutta Roma” e “Tre per tre Nava”, spettacoli fatti su misura per le dinamiche sorelle Nava. Nel '51 realizzò un nuovo genere (per quei tempi) di rivista di attualità sportiva, che andava in onda la domenica sera e si intitolava “Viva lo sport”. Ma la sua popolarità maggiore gli venne dalle sue radiocronache di ciclismo. La sua voce era calda e vibrante, era un trascinatore. Alla Rai dicevano, in senso buono: “Coppi ha il radiocronista che si merita”. Ferretti era un grande tifoso del “campionissimo”, suo amico d'infanzia, e non lo nascondeva. Raccontava le vittorie di Coppi con una leggera vena retorica che non dispiaceva; sapeva trascinare all'entusiasmo e sapeva anche commuovere. Le sue trasmissioni avevano un indice di ascolto altissimo, proprio come accadeva per Nicolò Carosio quando seguiva la Nazionale di calcio. Quando Coppi trionfava, la voce di Ferretti era più vibrante, più concitata; quando Coppi perdeva, i suoi toni erano più smorzati, la delusione di milioni di ascoltatori era la delusione di Ferretti. Un'iniziativa editoriale andata male gli procurò guai finanziari; il suo legame con l'attrice Doris Duranti gli procurò guai familiari. Prima di lasciare l'Italia, cercò di incontrare segretamente Coppi. Aveva bisogno di un aiuto, di un consiglio. E la sua “fuga”, avvenuta nel '55, fece scalpore. Ora Claudio Ferretti, suo figlio, è uno dei radiocronisti sportivi più noti della Rai. Anche Claudio, come suo padre, ama il ciclismo. Ma quei tempi da leggenda non torneranno più.
m.c.

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